HANNO MANDATO. Roberto Rebora

*I testi sono tratti da: Roberto Rebora, Parole cose, Libri Scheiwiller, Milano 1987.

**

Se mi chiedono

Se mi chiedono perché

ho molte parole per la risposta

ma di suono affaticato

e sono parole isolate

che non trovano l’altra…

*

Come chi improvvisamente

spalanca la porta

e non riconosce nulla

se non l’invito ad avanzare

su un terreno troppo silenzioso…

*

oggi è così

come sempre del resto

e allora raccolgo l’invito

da vecchio e vedo una strada

la vedo proprio conn il suo carico

dii lontananze e con le tracce

di chi è passato.

(1986)

*

Hanno mandato

Hanno mandato uno di noi

noi di questo mondo voglio dire

preso a caso lungo il fiume

senza neppure chiedergli il nome

uno che avuto l’incarico

si è mosso correndo

in cerca della direzione…

*

Questo mondo che non sai chiamare

per una conferma finalmente

non trova ancora nulla

scritto sul foglio bianco

che nel vento si rigira

spinto qua e là.

(1986)

*

Porta

Una gran porta di vapori

con spiragli ed angoli

di luce e buio

l’invito a passare

che lascia dentro o fuori

non so chi.

(1986)

**

**

Roberto Rebora, nipote di Clemente Rebora, nasce a Milano nel 1910. Nel 1940 pubblica la prima raccolta di versi, Misure. Viene internato a Wietzendorf, in un lager tedesco, dove divide la prigionia con Giuseppe Guareschi ed Enzo Paci. Nel 1950 pubblica la silloge Dieci anni. Viene inserito da Luciano Anceschi nell’antologia di poesia contemporanea Linea Lombarda (Edizioni Magenta, 1952) Dopo molti anni di silenzio, nel 1965 pubblica Il verbo essere per Scheiwiller, che diventerà l’editore esclusivo della sua poesia. È attivo anche nella traduzione, con versioni italiane di Beckett e Gide. Muore nel febbraio 1992 a Milano. Di lui Carlo Bo scrisse: “Ha seguito il suo itinerario interiore senza confondersi mai con nessun gruppo o con qualche scuola, legato all’idea di verità che ha servito pagandone fino in fondo il peso e la fatica”. Tra i suoi libri di versi: Misure (Guanda, Parma, 1940), Dieci anni (Edizioni del Piccolo Teatro, Milano, 1950), Il verbo essere (Scheiwiller, Milano, 1965), Non altro (ivi, 1977); Per il momento (ivi, 1983); Parole cose (ivi, 1987); Non ancora (ivi, 1989); Fra poco (ivi, Milano, 1991); Della voce umana e poesie inedite (Interlinea, Novara, 1998).

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