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Il senso è uno slancio che disegno e pittura cristallizzano, non per bloccarlo in una forma ma perché scaturisca verso di noi con ancor maggiore forza. La forma ci attira razionalmente per la sua somiglianza con qualcosa di conosciuto: l’attrazione si spegnerà subito se, nello stesso tempo, non offrirà alla nostra attenzione il potere irrazionale della seduzione. Il senso procede da questa capacità che ha il noto di precipitarci nell’ignoto.
I disegni automatici agiscono turbandoci come uno shock. Lo shock fisico ha il vantaggio di essere più immediato del riconoscimento: smuove la carne più velocemente della ragione, bisogna che l’opera si impregni della sua energia poi, si direbbe, va formandosi nei nostri occhi.
André Masson ha scommesso molto sulla velocità della comprensione carnale e trattato la forma come uno stato transitorio del desiderio di cui è la traccia visiva. L’effetto carnale obbliga l’immagine che lo genera a collocarsi in una regione nuova. Quest’immagine rientra nell’arte per composizione e visibilità ma sconfina dalla posizione tradizionale perché lo shock che produce non è estetico. Sensuale, paragonabile al colpo di fulmine, questo shock si sviluppa nell’istante e non secondo lo sviluppo progressivo ed elaborato al quale siamo razionalmente formati.
L’atto plastico, così come lo pratica Andrè Masson. è un atto erotico visualizzato attraverso una deviazione analoga a quella che trasforma l’atto sessuale in cerimonia amorosa. Prima di Masson, la rappresentazione amorosa era principalmente scandalosa o libertina; a partire da lui diventa inseparabile dalla questione dell’essere, della comunicazione, del sacro. Il sacro che infesta Masson è l’organo della rivelazione: la sua presenza, franca o discreta, trasforma il disegno e lo sguardo in uno spazio unito che smuove fino all’eccesso la chiaroveggenza sessuale al centro del nostro destino. Se, dai Massacri (1928) fino ai Ventidue disegni sul tema del desiderio (1947), l’atmosfera della rivelazione è generalmente drammatica, questo accade perché è penetrata attraverso la violenza dell’epoca e la minaccia tenebrosa che fa incombere sull’individuo. Ma l’oscuro chiama, attraverso la luce, e la morte fa risorgere la vita.
(traduzione di M.E.)
*I testi sono tratti da: Bernard Noël, L’enfer, dit-on, Lignes. Editions Léo Scheer, 2004.
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Immagini di André Masson