LA PAROLA ORA POSTUMA. Ilaria Seclì

Fotografie di Joseph Sudek

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L’abilità a riprendersi gli effetti personali

svuotare case e poi riempirle, varcare soglie

entrare e uscire dall’uscio, uscire/entrare

portare i minimi resti di una storia e certi odori,

incensi, candele, l’angelo di Laura. Altri,

stranieri, cuciono trame di disagi nuovi.

È vero, non ci sono più le mezze stagioni

le chiavi seguono mappe di desideri morti

infilano toppe per meccaniche sopravvivenze

resta la parola ripudiata dai vocabolari

ora postuma nella panchina del giorno

data in eccesso e sconosciuta ai calendari.

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