CAGE E RAUSCHENBERG. Viana Conti

Cage e Rauschenberg

di Viana Conti*

Robert Rauschenberg e John Cage
Partitura di John Cage

Quando John Cage approfondisce la riflessione sulla presenza della figura o, meglio, della figuralità di Rauschenberg, nelle opere precedenti o successive all’avvento della Pop Art, in realtà arriva a un’interpretazione molto singolare e interessante che vede nell’assolutezza della presenza immaginale un ready made duchampiano.

Robert Rauschenberg
Robert Rauschenberg

Nel suo famoso testo sui Quadri bianchi di Rauschenberg scrive: «Niente soggetto, niente immagine, niente gusto, niente oggetto, niente bellezza, niente talento, niente tecnica (niente perché), niente idea, niente intenzione, niente arte, niente sentimento, niente nero, niente bianco, no, e Alleluia! Il cieco può di nuovo vedere, l’acqua è limpida…».

“New York Herald Tribune, 1953”

*In: Viana Conti, Pratiche discorsive su arte e filosofia, Mimesis/Eterotopie. Milano, 2021.

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