SPETTRI STABIESI. Marco Amendolara

Spettri stabiesi*

Eruzione del Vesuvio, 79 D.C.

1

Stupefatto. Meravigliato.

Cari fantasmi,

grazie a voi

nessuno precipita nel Vesuvio.

2

L’orbita del vulcano

è come la cavità ottica

di un mezzo teschio.

Luna, asteroide, magma e neve

le prime parole che appaiono alla mente.

3

Sulla spiaggia nera e dorata

che sembra una pittura

fra surrealismo e metafisica,

ogni tanto galoppa o si ferma

un cavallo.

4

Ercolano, Stabia, Pompei:

la morte rapisce per sentieri insondabili.

Voci e corpi dissolti in fuoco supremo

e soffocati nell’anidride carbonica.

Poi la rifioritura della luce,

una mattina di tanti secoli dopo

(molte cose rimaste uguali a se stesse per sempre).

Fra l’annuncio del sole e il ritorno dei pescherecci

gli archeologi dipinsero ogni memoria.

*I testi sono tratti da: Marco Amendolara, La bevanda di Mitridate, Edizioni Marocchino blu, Lucca 2008.

Marco Amendolara (1968-2008). Nel 2016 è pubblicato l’opus completo della sua poesia, La passione prima del gelo, a cura di Alessandro Ghignoli (La Vita Felice, 2016), che raccoglie tutti i libri editi in tiratura limitata: La musa meccanica, Stelle e devianze, La tentazione poliedrica, Catulliane e altre versioni, Misteri di Seymour, La bevanda di Mitridate, L’alfiere amoroso, Vascelli, tatuaggi, selve e saette. Ha tradotto (e ri-creato) poesie della tradizione latina, fra cui Catullo e Marziale.

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