
Cartes postales*

Il latitante
Dalla finestra io vedo la montagna
ma la montagna non vede me;
io mi nascondo e la poesia filtra
dalla penna, benché tutto sia uguale;
e io vedo ma non so perché
questa grazia di vecchio stampo:
come una volta sventola la luna,
fiorisce l’amarena.
(1930)
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Ritratto
Ho ventidue anni. Doveva avere
questo aspetto in autunno anche Cristo
a questa età; ancora non portava
la barba, era biondo e le ragazze
lo sognavano, la notte.
(1937)
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Chartres
Si agita sulla sua colonna il santo di pietra, sono le otto ormai,
aspetta il cadente buio, opaca una luce.
E una voce dall’alto: in un corpo ho vissuto,
ma non con il corpo compivo prodigi.
La notte spia: si mette in fila il santo
per diventare ancora morta pietra. Ha, rotto il mento,
l’ha morso una tempesta, o il pagano dal dente di ferro?
E’ sparito.
Aveva una luce sulla fronte, una piccola tavola sulla mano.
(1937)
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Cartes postales
Da Chartres verso Parigi
La lampada del treno agonizzava,
e ai finestrini oscillanti si attaccava la luna,
di fronte sedeva un soldato e al suo cuore faceva luce
una ragazza bionda: sorrideva, aveva il sonno leggero.
*
Versailles
Ribolle il lago, il suo specchio s’incrina,
di grassi pesci piovono le uova,
snelle ragazze contemplano, immote:
cadono ai loro piedi gocce d’oro.
*
Jardin du Luxembourg
Tra le dita irrequiete dei bambini
la fresca sabbia scorre allegramente,
ma da dietro le maglie li richiamano
le donne alacri con i loro ferri.
*
Quai di Montebello
Una bambina è corsa via, adesso,
una mela stringeva nella mano.
Era una grande mela scarlatta,
e la bambina le si piegò sopra.
E’ un soffio ancora nel cielo,
così pallida è ancora la luna.
*
Place de Notre-Dame
Getta via quel terribile giornale, Notre-Dame
sventola una allegra bianca nuvola;
e non pensare ad altro, siediti e guàrdati intorno,
ascolta: tanto domani senza di te si scioglierà
sulla piazza il crepuscolo.
(1937)

*I testi sono tratti da: Miklòs Radnòti, Ero fiore sono diventato radice, I Taschinabili, Farenheit 451, Roma, 1995.
