L’AL DI QUA DELLA BAMBOLA. Michel Nedjar

Il mondo può condensarsi in una bambola? E il concetto di art brut ha ancora un senso?

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C’è un al-di-qua della bambola?

C’è il desiderio: la bambola, è inaccessibile, penso sia sempre stata inaccessibile, non è mai stata una cosa-bambola, anche se la chiamo bambola. È forse proprio nell’al-di-qua. Trans-bambola? Quale al-di-qua? Una meta-bambola? In un solo colpo realizzo che non è mai stata una bambola, poiché quando mi offrono delle bambole io ho solo l’ossessione di trasformarle per farne dell’altro; è una cosa che non riesco a dire a parole.

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Tu vuoi dire che la bambola è uno stato transitorio?

La bambola è stata pulsionale, sismica, tellurica,

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Nietzsche, in Al di là del bene e del male, pretende che ogni cosa abbia un’origine pulsionale, compresa la filosofia e le scienze. Avrebbe definito certamente questo “momento-bambola” come una “volontà di potenza”. Una causa prima. Tu sai che André Masson, nicciano convinto, descriveva sensazioni simili quando eseguiva disegni automatici e che negli Stati Uniti, durante la guerra, definiva la sua pittura “pittura tellurica”? Ma torniamo a Chairdämes: hanno un aspetto fetale, occorre dirlo, morbido, e spesso impressiona il pubblico.

Io non la vedo così. Non c’è niente di morbido nel mio lavoro. Al contrario. Io vedo le bambole come feti: origini di vita, piuttosto che cadaveri. Sono simultaneamente nascita, morte e rinascita. Sono l’Ogni-essere della vita. Volevo costruire così un fondamento del mio Essere, per trovare in questa profonda crisi l’incanto dell’infanzia. Alfred de Vigny ha detto: «Una vita riuscita è un sogno di adolescente realizzato in maturità». Mi pongo una domanda: quello che faccio può essere definito “arte”? O forse, a conti fatti, è più che arte? Sono domande per le quali non ho nessuna risposta ma in fin dei conti io non ho mai creato una bambola.

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I testi sono tratti da: Michel Nedjar, Tout est poupée. Conversations avec Jean-Michel Nouhours, Editions Buchet Castel, Villeneuve d’Asq 2021.

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Artista plastico e regista, Michel Nedjar nasce nel 1947. Le sue opere sono esposte in collezioni private e pubbliche, fra cui il Centre Pompidou e la Collection d’Art Brut di Losanna. Le immagini qui riprodotte sono dell’autore.

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