
Una prosa come quella di Fermagenesi (Anterem, 2025) attrae il lettore per la lingua visionaria e floreale, accesa da una fiamma che si potrebbe definire “mistica” se il termine fosse adeguato: il libro, al di là di ogni classificazione extrapoetica, esprime un interiore dissolvimento che le parole restituiscono come eco, trasformando il tessuto verbale in una partitura estatica e ininterrotta dove nominare senso e suono è fuori luogo. Chi legge è assorbito in un pulviscolo di luci che modellano l’intima preghiera del poeta, il suo luogo più sacro (M.E.).
**
Testi
E allora si arriva. Che nei rossi cuori battenti, dove il rosso aperto non si teme, c’è l’innato raccolto tutto nell’attesa, orbita sospesa di chiarore in una cripta caldissima che conosce. Vulnerabile come una fionda, questo battere implicito all’indentro, e tingere di rosso il rosso aperto, come un ardere bollente, nel separare i metalli, leghe pesanti del pesante male: come una gravità incendiaria il fiore di ogni tenebra arde forte nell’incavo del dolore, diamante del mondo, fino a che balziamo in alto, tutti bianchi e vuoti di criniera, nel galoppo della furia sovrana che vuole spargere pace.
*
Rossi erano i cuori, battenti, un attimo prima del mondo. Era una polifonia lo spazio che dirigeva il sogno, una fusione di reale, scenario sinfonico che puntinava dettagli di semicroma, tutti i capi reclinati sulla partitura, come calici irradiati da un’aurora di animale disciolto. Muto nel bene, dorato di vita senza bordo, sempre su una riva di amore selvatico, che avvampava senza pensiero e senza margine.
le ottave aperte, le ariose corti volteggiavano
i sipari nel vento
Interminato soffio che sopravvivi nella durata, una staffetta di fiati che ancora comincia l’acqua, come insisti linfa e di una trasparenza fletti il silenzio, t’inoltri come un’onda nell’atlantico, mentre chiara la luna è nostra sibilla di notturne infiorescenze, raccolte in sfera di fermezza frontale, in questi blu ripetuti, profondissimi nei millenni che saltano dal buio.
**
Isabella Bignozzi (Bologna 1971). I suoi libri di poesia: Le stelle sopra Rabbah (Transeuropa, 2021), Memorie fluviali (MC edizioni, 2022); I bimbi nuotano forte (Arcipelago Itaca, 2024). In prosa i romanzi Il segreto di Ippocrate (2020) e Cantami o diva degli eroi le ombre (2023) editi da Lepre Edizioni. Cura lo spazio web “L’astero rosso – luogo di attenzione e poesia”.
