UN CAVALLO NERO. Scipione

Andavo ad appostarmi sulla strada della montagna

m’arrampicavo pei boschi pieno di trepidazione

e mi rannicchiavo ricolmo d’ansietà ad aspettare.

Sentivo i gridi dei paoni.

Una notte il pensiero della via mi prese.

Salii salii – e gli alberi e i sassi

uscivano dal buio

qand fui in agguato.

La via bianca era come una benda

sui miei occhi.

Udii rumore di verde vicino:

apparve un cavallo nero

guardò intorno e scese lentamente

immergendosi nel bianco

poi nitrì

e il suo grido scese come un brivido sulla montagna.

Stette immobile a subirne l’eco

e fuggì via.

*

Da Carte segrete, Einaudi, Torino 1982.

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Immagine di Scipione (Gino Bonichi), 1904-1933

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