
Konstantin Vaghinòv

Disegno di El Lisitskij
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Lettera non spedita del protagonista, Evgenij Felinflein, musicista, imbroglione, baro, fumatore d’oppio, con cui finisce il romanzo Bambocciata di Konstantin Vaghinòv (Pietroburgo, 1899-1934). Il romanzo è stato scritto fra il 1929 e il 1930 (trad. it. in Einaudi di Clara Coisson, 1972).
«Qui mi aggiro spesso con la chitarra per il giardino. Dicono che l’approssimarsi della morte semplifica l’uomo. Adesso vedo allontanarsi le coppiette variopinte. Qui, come nel mondo, si usa offrire dei fiori. Ma qui non si parla dell’avvenire. Qui l’amore ha un carattere libero e leggero, senza sovrastrutture raffinate. Sempre più mi vado convincendo d’esser capitato in un regno incantato. Di giorno in giorno dimagrisco e calo di peso. Non ho più appetito, m’indebolisco e presto non ci sarò più. Talvolta piango nel sonno e mi sembra che avrei potuto essere ben diverso. Adesso non capisco come abbia potuto vivere così. Mi pare che se mi fosse data una nuova vita, la vivrei diversamente. E invece, come una farfalla, ho svolazzato, svolazzato un po’ e sono morto».
