
Alcuni libri di poesia “perturbano”, testimoniando che, all’inizio, prima ancora della scrittura, esiste un soprassalto psichico, una vibrazione incontrollata di anima e corpo, un sussulto di sensi e di mente che ammutolisce ma che cerca sempre una forma per “dire”, soltanto dopo, con le giuste risonanze, in versi gioiosi, tragici, dolenti, questo “ammutolire”. È la prima impronta che Notte barbara traccianel lettore-spettatore, coadiuvata e ampliata dai vellutati frammenti fotografici notturni di Lino Cannizzaro. «Ogni risposta resta un rimando che non si fa completamente certezza. In un mondo dove “l’ombra proiettata tra oggi e oggi” teme la spirale che ci imprigiona, la paura che ci paralizza, Notte barbara offre l’opportunità di scrutare l’ignoto, di scoprire i frammenti dell’io, del tu, del noi, che sfuggono e resistono alla luce del giorno”». (M.E.)
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I testi sono tratti da: Notte barbara, I libri dell’Arca, Edizioni Joker, Novi Ligure, maggio 2025.
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14
Talvolta dici
sono a un punto morto rivolta
a una luna lattiginosa.
Talvolta accendi la lampada
per vegliare gli dèi
anche se la pioggia la spegne.
Da tempo l’esitazione, la paura d’incendiare.
Da tempo un richiamo di campane.
Una quiete di crudeli fiori
ti rende semplice.
15
A levante s’innalza la collina.
Calda notte di settembre.
Tutta la grazia. Qui.
Cresci sicura perché hai imparato
a camminare sull’acqua.
Questione di esercizio
o d’intelligenza?
Il mistero ‒ rigido nei dettami ‒
è latte che trabocca.
Mentre dormi
non sai dire che cosa ti viene rubato.
Molte, le cose che non sai.
Mentre dormi, di sicuro,
le unghie crescono,
le pagine volano da qualche parte
dove di solito non vai.
16
Qualcosa sottopelle di non ben definito,
geometrie indecise
flebili vibrazioni della terra
rapide variazioni dello scenario
ma il terremoto non c’è.
O sei tu a vibrare
in quasi serene ore
in una vita ‒ sventrata ‒
di cui per pudore sarà meglio tacere.
30
Ore quattro.
E allora stai lì a pensarti?
E ad amarti a basso volume
con l’impressione che l’infinito
giri al rallentatore?
In fondo non ti piace quell’immagine.
Passiamo ad altro: chiudere gli occhi
e tutto vedere.
Oh il gioco del punto luminoso
del punto luminoso
del punto luminoso!
Portalo con te ‒ avanti ‒
fino a quel giorno.
Se li riapri appare
un mondo anfora di coccio,
vuota, dove incolli l’orecchio.
99
Nell’attimo prima del risveglio
ho sognato corpi senza cuspidi.
Un’umanità normale.
Non dico fraterna. Normale.
Infatti vedi, mi do dell’io.
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Viviane Ciampi, poetessa franco-italiana, bilingue, traduttrice, antologista, illustratrice, nata in Francia e residente a Genova dagli anni ‘70. Collabora regolarmente per le riviste francesi “Souffles” e “TESTE” e per l’italiana on line “Fili d’aquilone”. Volumi di versi: Domande Minime Risposte (Le Mani, Recco 2001); Pareti e famiglie (Liberodiscrivere, Genova 2006); Inciampi (Ed. Fonopoli, Roma 2008); Le ombre di Manosque (Ed.Internòs, Chiavari 2011); Scritto nelle saline (Ed. Genesi, 2013 Torino); D’aria e di terra (Ed. Fili d’Aquilone, Roma 2016); Du bleu autour / Azzurro attorno (Ed. Plaine Page, Barjols 2018) ; Poèmes assis, poèmes debout / Poesie sedute, poesie in piedi (Ed. Al Manar, Neuilly 2019); Selected poems, in Journal of Italian translation, New York (2022); Dincolo De Linia Somnului / Oltre la linea del sonno (Cosmopoli, Bacău 2023) trad. Alexandru Macadan; Morning Trains / I treni del mattino, selected poems (Ekstasis, Toronto 2023) trad. Antonio D’Alfonso; Le couteau de Madame (Ed. Plaine page, Barjols 2023). Di prossima pubblicazione: Nouvelles de la planète rouge / Notizie del pianeta rosso (Ed. De Surtis).
