AU HASARD BALTHAZAR. Enea Roversi

I testi sono tratti da: Enea Roversi, sensibile alle minuscole, puntoacapo, Pasturana, 2025.

*

vla

smarrito in una lingua che non sarà mai sua

quell’eccesso di j di kappa e doppie v

compendio di suoni così aspirati e rochi

pensa pur tuttavia che esista qui la grazia

le linee di mondrian, la luce di vermeer

case e canali (e fiori) e il vento dei mulini

ma il chiodo fisso qui per lui rimane

ritrovare il tesoro al reparto latticini

quel bicolore senso di densità cremosa

tazza di vla di brama apicale e lussuriosa

*

au hasard balthazar

è insolente la polvere sollevata

dal passo goffo e lento dell’animale

misurato a croci singulti e fatica

sotto il peso sempre più indecente

e il bastone dell’uomo poi ancora

uno sputo e una grassa risata

ritrovarsi ad abbassare il muso

preda di quel ridicolo arrancare

in un misero circo di periferia

spezza il morso balthazar corri

libero ora per una volta almeno

vola nel cerchio di fuoco del cielo

diventa asteroide che grida di gioia

**

(dalla prefazione di Silvia Comoglio)

…Tra lingua e lingua, tra cultura e cultura, si è detto. Ma ancora non basta. Perché questa coesione/scorrevolezza la si ritrova in sensibile alle minuscole anche tra linguaggio e linguaggio, quello, intenso, della musica, del cinema e della pittura. Ed è così che le linee di mondrian e la luce di vermeer (n.b., la m e la v minuscola non sono ovviamente refusi) si mescolano con the she goes del gruppo inglese The La’s o con il film au hasard balhazar del regista Robert Bresson. Una scorrevolezza che sollecita e fonda nuovi registri linguistici delineando, di conseguenza, una visione del reale e del quotidiano più articolata e completa perché multipla e moltiplicata…

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