SONETTO PER ANGELO. Gianfranco Isetta

e con la precisione dei capelli

ho spento l’orologio degli incontri

mi abbandono sui testi di Lumelli

per cercare improbabili riscontri

e mi perdo nelle definizioni

di quanto appare certo l’inusuale

il senso che nasconde le intenzioni

scegliendo l’inversione dell’uguale

quel che mi muove è una commozione,

che non richiama in vita il tuo pallore,

non manifesta alcuna presunzione

sorge da un’ambizione troppo ardita

che si rivolge a te senza pudore

come memoria che si fa infinita.

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