IL POTERE SIMBOLICO. Ida Merello

13 aprile 2018

Rileggo les Nouvelles du soir di Jaccottet. Per curiosità, a proposito dell’immagine per cui il poeta non può voltarsi a guardare indietro, se non vuole trasformarsi in una statua di sale, apro uno dei libri dell’Electa sui personaggi della Bibbia. Il caso vuole che sia il volume giusto, e che si apra proprio su Sodoma e Gomorra. Vi si narra la storia della moglie di Lot, che, girandosi indietro, ci rimane di sale, ma casualmente si presenta anche il quadro di Luca di Leyda sul seguito della storia, ossia su Lot e le figlie.

Nello stesso giorno rileggo la prefazione al Théâtre et son double di Artaud, e poi La mise en scène et la métaphysique. Non la ricordavo più. Tutto il ragionamento del potere del simbolo al di là del discorso si basa sulla descrizione del quadro di Lot e le figlie di Luca di Leyda.

Ammiro il disegno del Caso, il lavoro di cesello: e soprattutto la sua insensatezza! Forse il potere simbolico è proprio questo?

Ancora, nello stesso giorno, per caso:

Schwob: Croisade des enfants: voce di Gregorio IX:

Toutes choses sont égales devant le Seigneur. La superbe raison des hommes ne vaut pas plus au prix de l’infini que le petit œil rayonné d’un de tes animaux. Dieu accorde la même part au grain de sable et à l’empereur. L’or mûrit dans la mine aussi impeccablement que le moine réfléchit dans le monastère. Les parties du monde sont aussi coupables les unes que les autres, lorsqu’elles ne suivent pas les lignes de la bonté ; car elles procèdent de Lui. Il n’y a point à ses yeux de pierres, ni de plantes, ni d’animaux, ni d’hommes, mais des créations. 

Giorno capolavoro: misura di insensatezza preziosa del caso. Trovare un senso.

Ultima coincidenza: il 13 aprile è S. Ida.

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Luca di Leyda, Lot e le sue figlie

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