Giacometti, sognando i volti di Artaud, infittisce il segno sul foglio; a colpi di matita, ritrova spersa, morsa, arsa, la sua stessa testa. Poi riprende a scolpire ancora.
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(Arti visive, 1)
Giacometti, sognando i volti di Artaud, infittisce il segno sul foglio; a colpi di matita, ritrova spersa, morsa, arsa, la sua stessa testa. Poi riprende a scolpire ancora.
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(Arti visive, 1)
La poesia sembra celebrare il gesto artistico come lotta contro l’annullamento: un’arte fragile, “spersa, morsa, arsa” ma capace di ricreare senso dal nulla. Un equilibrio precario, ma potente. Alla prossima.
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