
L’enigma di una voce
Testimonianze critiche per la poesia di Lorenzo Pittaluga
con una antologia poetica a cura di Marco Ercolani
Il volume presenta un’antologia di testi editi e inediti e una scelta di contributi critici che, per la prima volta, mettono a fuoco l’opera poetica di Lorenzo Pittaluga (1967-1995). Oggi, nel 2024, da una distanza temporale tanto lunga da permetterci di vederne con chiarezza la classicità e l’originalità, possiamo testimoniare l’enigma della sua voce e ritrovare nostro un poeta tragico, beffardo, surreale, inclassificabile, incollocabile anche in una provvisoria storia della letteratura poetica contemporanea; un poeta sempre giovane, la cui inattualità coincide con la risonanza delle “anime strane”, estranee a ogni progetto razionale, esposte alla nuda e dolente vita, quindi potentemente reali. Come scrisse Lorenzo in vita (ma lo scrisse per noi superstiti): “Per te avvolgo pensieri postumi”.
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Nota biobibliografica
Lorenzo Pittaluga nasce a Cremeno il 29 aprile 1967. Il padre muore di tumore ai polmoni quando lui ha appena nove anni. La madre di uremia, quando ne compie quindici. Vive fin dall’infanzia con una zia anziana, molto religiosa, dalla mentalità bigotta. All’età di diciassette anni è ossessionato dal delirio di essere un santo. Di qualche mese dopo, è il primo tentativo di suicidio. Scrive taccuini introspet tivi e tortuosi, racconti simbolici, aforismi. Poi inizia a comporre versi. Alterna lunghi ricoveri in reparto psichiatrico a brevi episodi di traboccante attività poetica. Arriva a scrivere, in stato di esalta zione, nove poesie al giorno: lo fa a mano, perché non sa usare la macchina da scrivere; si rifiuta di correggere le poesie meno riuscite e le getta via. Fuma, beve, ascolta musica italiana, isolato nella sua stanza, le pareti coperte da immagini religiose imposte dalla zia. La prima plaquette, del 1987, è Arcobaleni tesi come redini (il titolo è ispirato a un verso del Bateau ivre di di Rimbaud, “des arcs-en-ciel tendus comme brides”), un volumetto di prose brevi o brevissime fra cui appare un racconto, “La crocefissione”, dove la figura di un Cristo (o Messia) compare di colpo in una città di provincia, si siede sopra il paletto di uno steccato vomitando ammoniaca e poi, così come è apparso, prodigiosamente sparisce.
Nel 1989 pubblica la prima plaquette in versi: Marginali annotazioni di un modesto ventriloquo di provincia. Nel 1994 i primi versi sulla rivista «Arca», dal titolo Poesie del primo giorno. Si mette in contatto con Mario Luzi, Milo de Angelis, Valerio Magrelli. Nel 1992 esce Arca di fiume, una silloge di poesie-paesaggio sulla sua terra natale. Nel 1994, per le Edizioni Campanotto, pubblica Le ore della sete. Con me, amico e psicoterapeuta dal 1982, condivide uno spazio quasi quotidiano all’interno del servizio psichiatrico dove lavoro; si parla d’arte, si scrive insieme, si fa terapia, si commentano libri. Legge molto, e disordinatamente: Trakl, Luzi, Campana. Negli ultimi anni di vita i sintomi psichici peggiorano: è sempre più depresso e si rifugia nell’alcool. Tenta di vivere, per brevi periodi, in alcune comunità religiose. È distratto, perplesso, alluci nato. Smette di lavorare (faceva, saltuariamente, l’aiuto-pasticciere). I ricoveri si fanno più frequenti. Ha difficoltà insormontabili nell’or ganizzarsi la vita di tutti i giorni. Non tollera la solitudine, la mancanza di tenerezza familiare, l’assenza d’amore. Come scrive Cioran nei Sillogismi dell’amarezza: “Una vera vita quotidiana non esiste. Si vive veramente nel più o nel meno di noi stessi”. Così si trascina Lorenzo, assillato da un tormento che non accenna a placarsi. Mi confida un suo progetto: un libro illustrato dalle fotografie del fratello.
Ma siamo già nel dicembre 1995. Pochi giorni dopo Natale, durante l’ennesimo ricovero, Lorenzo Pittaluga si toglie la vita. Nel 1997 esce postumo, per le Edizioni Graphos, L’indulgenza, a cura del sottoscritto e di Elio Grasso. Fra il 1996 e il 1997 «Arca» e «I Quaderni della Società Letteraria Rapallo» stampano alcune delle sue sillogi inedite. Nel 1999 le Edizioni Campanotto pubblicano La buona lentezza, su iniziativa del Comune di S. Olcese, con due brevi saggi degli stessi curatori del libro precedente. Nel 2009 esce la raccolta Al termine di noi con acquerelli di Claudia Sansone (I libri dell’Arca, Joker, 2009), sempre con interventi di Grasso e Ercolani. Poesie di Lorenzo sono presenti anche in due plaquettes Pulcinoelefante, a cura di Alberto Casiraghi: Corda in controcanto e Scostàti dal coro. Su rivista hanno scritto di lui Stefano Verdino (Prefazione, in «La Nuova Poesia Ligure», 4, I quaderni della Società letteraria Rapallo, 1996) e Marco Ercolani (“Pagine”, “Tellus folio”, “Segni e sensi”; “Ciminiera”, “Istmi” (7/8, 2000, numero speciale dedicato a poeti marginali dell’ultimo Novecento con il titolo “Tracce di vita poetica”). Saggi di Ercolani sull’autore sono apparsi nei volumi in Fuoricanto (Campanotto, 2000) e Vertigine e misura (Edizioni La Vita Felice, 2008). Hanno scritto, di Pittaluga, in “La dimora del tempo sospeso”, “Blanc de ta nuque”, “Viadellebelledonne”, Cristina Annino, Leopoldo Attolico, Marco Furia, Alessandro Ghignoli, Stefano Guglielmin, Vincenzo Mancuso, Stefano Marchica, Francesco Marotta, Alessandra Paganardi, Paolo Zoboli. Le edizioni Pequod, a vent’anni dalla morte, pubblicano La foce e la sorgente. Antologia poetica 1984 1995. Sempre in omaggio all’autore esce la rivista online “Sono la foce e la sorgente”, diretta da Marco Ercolani e Lucetta Frisa (prima serie, due numeri, 2018, in “Perigeion”; seconda serie, sette numeri 2019-2022, in “La dimora del tempo sospeso”). In epigrafe alla rivi sta vengono riportate, dai curatori, queste parole: “La foce e la sorgente è una rivista semestrale di prosa e poesia che ospita testi di scrittori moderni e contemporanei resistenti a canoni e classificazioni; libri in fieri, nuove traduzioni di classici, plaquettes riproposte, frammenti critici, sequenze poetiche, inserti visivi; come una corrispondenza virtuale protesa verso il suo futuro, inatteso lettore. Il titolo della rivista è tratto da un verso di Lorenzo Pittaluga (1967-1995)”.
Plaquettes, libri:
–Arcobaleni tesi come redini, 1987, prefazione di Marco Ercolani;
–Arca di fiume, 1992, prefazione di Marco Ercolani;
–Le ore della sete, 1995, postfazione di Renato Urciuoli;
–L’indulgenza, Graphos, 1997 (prefazione di Marco Ercolani, “Un ostinato orgoglio” e nota di Elio Grasso, “A lume di candela”);
–Corda in controcanto, Edizioni Pulcinoelefante, 2000;
–Scostàti dal coro, ibidem, 2002;
–Al termine di noi (prefazione di Elio Grasso, “Blues, pianeti, voli” e nota di Marco Ercolani, “I trucchi delle falene”), I libri dell’Arca, Joker, 2009;
-Lorenzo Pittaluga, Sono la foce e la sorgente. Antologia poetica 1984 1995, a cura di Marco Ercolani, Italic Pequod, 2015
Poesie in riviste e blog:
-“La nuova poesia ligure”, 1997, a cura di Stefano Verdino;
-”Pagine”, 1997;
-”Tellus folio”, 1997;
-”Segni e sensi”, 1998;
”Ciminiera”, 2000;
-”Via delle belle donne” (2001);
-”Poesie del primo giorno”, in “Arca, prima serie”, numero 12, 1994;
-”Con gli interessi di una rosa”, in “Arca, prima serie”, numero 39, 1996;
-”Il dire dell’eco”, in ”Arca, seconda serie”, numero 6, 2000;
-”Inediti 1993-1994”, in “Istmi. Tracce di vita poetica”, 2000;
-”Non svanisce più”, in ”Perturbamento”, I libri dell’Arca, 2016;
-”Soliloquio a termine”, in ”La foce e la sorgente” 1, marzo-agosto 2018; -”Poesie”, a cura di Paolo Zoboli, “I Quaderni del Gallo, XLIII”, marzo 2019; -”Prendimi per mano”, in “Il sarto di Ulm”, numero 24, 2024
-lorenzo-pittaluga-la-musa-che-resta.pdf (wordpress.com), inediti 1992-1995 (“L’enigma della voce”, 1992-1994; “La musa che resta”, Quartine 1992-1994; “Il male degli astri”, Quartine 1992-1994; “Subito in bella”, Quartine 1993-1994; “La lira creativa radioattiva”, 1994-1995 ( I Poesie del primo giorno; II, Sulla soglia; III, Finale), in “La dimora del tempo sospeso”, 2024
Testi critici:
-Elio Grasso, “A lume di candela”, 1997, in L’indulgenza, Graphos, 1997; -Marco Ercolani, “Senza il peso della vita” (prima versione), in ”Istmi 7/8”, 2000, Tracce di una poetica, 2000;
-Marco Ercolani, “Una creazione rovesciata”, in Fuoricanto, Campanotto, 2000;
-Marco Ercolani, “Senza il peso della vita” (seconda versione), in Vertigine e misura, La Vita felice, 2008;
-Elio Grasso, “Blues, pianeti e voli”, in Al termine di noi, I Libri dell’Arca, Joker, 2009;
-Stefano Guglielmin, in “Blanc de ta nuque”, 2011;
-Alida Airaghi, “Nota a Sono la foce e la sorgente. Antologia poetica 1984 1995”, in “SoloLibri.net”, 2015;
Sebastiano Aglieco, “Nota a Sono la foce e la sorgente. Antologia poetica 1984–1995”, in “De compitu re vivi”, 2015;
-Rossella Maiore Tamponi, Futuro inarrivabile, in: Lorenzo Pittaluga, Sono la foce e la sorgente. Antologia poetica 1984-1995, Italic Pequod, 2015;
-Enrico Marcucci, Il canto del cigno, ibidem;
-Lucetta Frisa, Dio della desperanza, ibidem;
-Alberto Nocerino, In ricordo di Lorenzo, ibidem;
-Filippo Davoli, Quel volto che non ho mai visto e non ho mai dimenticato, ibidem;
-Marco Ercolani, Classici contemporanei, in “Le parole spalancate”, 2023
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INDICE
Marco Ercolani Pensare l’oltre ……………………………………..………………
Elio Grasso Al poeta piace il blues …………………………………………………
Gianni Priano L’estremità umana del Crocefisso ………………………………
Marco Furia Una pericolosa meraviglia ……………………………………………
Vincenzo Guarracino Dalla fine all’inizio ………………………………….……..
Dario Capello Tra canto e sbarramento …………………………………………..
Francesco Macciò Identità di Poeta ………………………………………..……..
Angelo Lumelli Una cura del linguaggio …………………………………………..
Alfonso Ravazzano Le ore dimenticate ……………………………………….….
Chiara Daino Essere Artista ……………………………………………………..……
Francesco Marotta Sotto dettatura ……………………………………………..….
Cristina Annino In fondo alle cose visibili ……………………………………..….
Alfonso Guida La brutta morte ……………………………………………………….
Luisella Carretta Lorenzo, la poesia, per essere ……………………………….
Con gli interessi di una rosa (Antologia poetica 1987-1995) ………….……
Bibliografia ………………………………………………………………………………
