POESIE DEDICATE. Adriano Spatola

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Un’altra scacchiera

per Franco Beltrametti

L’emozione non si combina con l’apertura

che è claustrofobia organizzata e magnete

di un doppio dualismo orientato a una regola

che si progetta in affabile concentrazione

o scorciatoia per mosse e argomenti finali?

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Greenwich

a Giulia Nicolai

L’isola è protetta dall’astensione dal vuoto

della stiva negata al carico imponderabile

di una terra che naviga abolendo la rotta

del cargo azzerato dal racconto di un viaggio

intrapreso e interrotto dal sole sul quadrante

della mente smantellata secondo ragione.

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Una piazza

(Rileggendo una poesia)

per Aldo Palazzeschi

La fontana il suo impegno alla tortura

alla fragile docile soavemente ingegnosa

macchina che mastica inghiotte digerisce

il cavallo sbalordito dall’urto delle grida

tra le palme gli ulivi le logiche trascritte

il peso è puro stagno mercurio escremento

elementi proclivi all’ansia al desiderio

al segmento spezzato irrorato dall’acqua.

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La vera sapienza

per Amelia Rosselli

Il mare una congelata espiazione

un inferno deprezzato ed impuro

che la siringa inietta nell’addome

dell’oggetto furibono e innocente

che la preda usa per placare i cani.

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La cornice nel muro

a Giuliano Della Casa

La pietra la generosa mitologia

simulazione di spina e di foglia

stagliata sull’abside della torbiera

degli arredi calcarei arenati

sull’alveolo schiacciato dal polso

che recita con la matita.

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L’apparizione

a William Xerra

La mummificazione è piuttosto recente

riuscita o non riuscita prende il tendine

lo tormenta con l’archetto lo strappa

colorandolo con l’acquerello sull’osso

che è il reperto meno evidente

della mia personale geneaologia.

*I testi sono tratti da: Adriano Spatola, diversi accorgimenti, nota critica di Luciano Anceschi, geiger “poesia” numero 25, dicembre 1975.

Immagine di Giuliano Della Casa

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