
Guglielmo IX, Duca di Acquitania e conte di Poitiers, in una miniatura del XIII secolo.
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Una poesia farò di puro nulla:
non sopra me né sopra gli altri,
neppur d’amore e di gioventù,
e di null’altro,
ch’anzi fu scritta mentre dormivo
sopra un cavallo.
Non so in che ora io sono nato,
non sono allegro, non sono afflitto,
non son scontroso né amico stretto,
e non poss’altro,
perché di notte così fui stregato
su alto poggio.
Io non so quando mi prende il sonno
né quando veglio, se non mi è detto;
non mi si spezza per poco il cuore
d’intima pena,
e non m’importa proprio un bel nulla,
per San Marziale!
Sono malato, mi par di morire,
e so soltanto quant’odo dire.
Vorrò un medico come mi pare,
ma non lo trovo;
sarà buon medico, se sa guarirmi,
ma non se scado.
Io ho un’amica, non so chi sia:
non l‘ho mai vista, in fede mia;
non fece nulla che m’urti o piaccia,
e non importa:
perché normanno né francese mai
io li ospitai.
Non l’ho mai vista e l’amo tanto,
e mai ne ebbi ingiuria o premio;
se non la vedo, poco ci bado:
niente m’importa,
ché ne so una più bella e gentile
e che più vale.
Non so il luogo nel quale vive,
se collina oppure pianura;
non oso dire che torto mi fa,
e anzi taccio:
mi spiace molto che qui rimanga,
perciò io vado.
Ho fatto il canto, non so su chi.
Lo manderò a quella persona
che, tramite altri, lo spedirà
verso il Poitou,
perché mi mandi la controchiave
del proprio astuccio.
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*Il testo è tratto da: IN FORMA DI PAROLE, Soglie della musica, a cura di Gianfranco Pernaiachi, anno sedicesimo la quarta serie, numero primo gennaio-marzo 1996.
**Guilhelm de Peitiou è Guglielmo IX d’Aquitania, Guglielmo il giovane (in occitano Guilhèm de Peitieus detto il Trovatore, 1071-1127), il primo poeta lirico trovadorico in lingua occitana. Di lui restano dieci o undici poesie, attribuite dalle antiche rubriche a un Coms de Peitieus.

