Per essere perfetta una prosa, ogni singolo rigo del foglio Word deve corrispondere a frase compiuta, come a verso senza enjambement. Le singole frasi sono navi, il rigo bianco è la rotta, la fine del rigo la meta o l’approdo. Se per esempio il rigo finisce con una preposizione semplice, a meno che non abbia valore sperimentale, vuol dire che c’è un’imperfezione, qualcosa di troppo o qualcosa di meno. Questioni metriche. La metrica è l’arma segreta della perfezione, che risparmia l’editing. Anche nel caso della prosa. Richiede pazienza. Mica gli spartiti di Schubert venivano dall’iperuranio! Ci vuole allenamento, perizia. Io così imparo a pensare. Penso e faccio musica. Quella del rigo-frase compiuta è un vizio, lo so, un’ossessione discutibile, come tutte le cose troppo soggettive. Ma è il fondamento della regola per un selvatico (psicotico) che vuole acculturarsi – civilizzarsi. Si può essere selvatici anche nel mondo endogamico. Non tutte le rivoluzioni e gli istinti sono esogamici. A maggior ragione: scrivere per chi conosce solo il dentro, luogo manicomiale, reclusivo, è l’unico modo di sporgersi, di respirare. Respirare è la rivoluzione, quella vera. Respirare è la conquista dell’uomo. Ti ho spiegato perché per me scrivere è respirare.
09:41, 26/06/24

Giovanni Castiglia, Finestra d’oriente
