CARNALE E VISIVO. Bernard Noël

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Ogni opera plastica ha bisogno dei nostri occhi, ma quelle di André Masson associano lo spazio del nostro sguardo al loro stesso spazio, nella violenza di un atto sempre sul punto di compiersi. Il fenomeno è impressionante per la trascinante vitalità che sviluppa: si fa esperienza del più sensuale movimento del desiderio e di un pensiero condotto con esattezza.

Il gesto unifica i due movimenti: mette il corpo fuori di sé ponendovi la traccia della sua energia e nello stesso tempo fa di questa traccia un segno sensato: una figura. Il gesto di Masson è ora intelligente ora sensuale, e sprigiona da un corpo ugualmente squassato fra istinto di riproduzione e pensiero.

L’opera di Masson unisce ciò che la nostra tradizione dissocia, la relazione del corpo organico e del corpo culturale. Il suo automatismo non è quello che André Breton definisce automatismo psichico puro: al contrario, solleva e porta verso il giorno la materia dentro la quale, in fondo al corpo, psichico e organico non sono separati. Il suo gesto mescola questa materia a colore e disegno: la trasfonde in essi con un atto di fecondazione che anima, compone, pensa. La figura che ne nasce è meno una rappresentazione che una ibridazione fra carnale e visuale, emozione e pensiero.

La pittura di solito va dal mentale al visivo e reciprocamente, senza passare dalla densità della carne. L’automatismo di Masson reintegra il mentale nell’organico e fonda l’atto plastico sulla loro unione, come l’amore. Masson spazza via molto più di una censura: ristabilisce l’origine della pittura nella carne e fa di questa la redentrice di una cultura svalorizzata da consumo, merce, morte…

(traduzione di M.E.)

*I testi sono tratti da: Bernard Noël, L’enfer, dit-on, Lignes. Editions Léo Scheer, 2004.

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Immagini di André Masson

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