CONFINI. Silvia Comoglio

L’altro dentro di noi è un’esplorazione di profondità inaudita, un’esplorazione che non abbatte confini perché semplicemente è un rendersi conto che i confini sono costruzioni mentali, reticoli che impediscono la discesa nell’essenza di ciò che siamo e percepiamo. Credere nell’esistenza dei confini è non immergersi nella vita, la vita che si nutre di se stessa e di tutto ciò che le si oppone o è il suo capovolgimento, Rendersi conto, sapere, che i confini non esistono, è il punto di partenza per lanciarsi in architetture dai mille piani scorrevoli dove tutto e il contrario di tutto contemporaneamente esistono e sussistono sempre, dove noi tutti esistiamo e sussistiamo sempre in un gioco che ci fa essere noi e l’altro in un infinito scambio di combinazioni e possibilità. Conoscerle non è importante, quel che importa è sapere che tutto può liberamente accadere o non accadere. E in quel liberamente c’è anche la nostra libertà, libertà di costruirci o decostruirci istante dopo istante.

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Brunetto De Batté

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