PER “COMBINATORIA”. Claudio Salvi

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[La voce di Claudio Salvi, nelle sue pagine di diario in Combinatoria (Zacinto edizioni, Manufatto poetico 17), si offre al lettore come un nastro magnetico dove si ripetono, fino a uno stato di ipnosi, frasi semplici e brevi, che iniziano sempre con la lettera minuscola. Qualcosa accade, ma senza che si percepisca un senso. Il linguaggio poetico è una rete di foto esatte e sfuggenti, di azioni delle quali non dobbiamo capire né direzione né significato, perché non ci sono. Un io scivola sul foglio, al limite della de-menza, cioè dell’assenza di una mente. Qui non c’è una ragione ordinante ma un registro di frasi fitte e veloci, che ripudiano la naturale attesa di qualcosa che accada. Non accade nulla. Se immaginassimo una musica per le sequenze di Salvi non dovremmo pensare né a Cage né a Webern ma a un’alea indifferenziata, senza autore, o alle linee geometriche sospese di Sol LeWitt. Salvi inventa un monologo che ci costringe a ripensare il Beckett poeta di qualcosa lì: «ma dove / lì fuori / dove lì fuori / di fuori / fuori che cosa / la testa che cos’altro / qualcosa lì da qualche parte fuori / la testa //…così talvolta / lì fuori / da qualche parte lì fuori / proprio come se / come se / qualcosa / non la vita / necessariamente». Lettore di diari settecenteschi e amante della musica antica, Salvi sceglie, da poeta, l’enumerazione seriale di frasi che testimonino il tragicomico sottofondo di un’esistenza poetica che, non cercandolo, cerca il suo segno]. (M.E.)

Sol LeWitte

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30 agosto

è sabato.

è coperto.

siamo soli, arriva una macchina.

scendi, ce ne andiamo.

siamo soli, dormo di sopra.

arriva uno in macchina, scendo.

ce ne andiamo.

siamo soli, giro in casa.

arriva uno in auto.

ce ne andiamo.

andiamo.

arriva un cane, mi giro.

è un capo, andiamo in fondo.

ce ne andiamo.

arriva uno in macchina. mi giro.

è un campo.

ce ne andiamo.

arriva un cane. mi giro.

È un campo.

mi giro. è un campo.

ce ne andiamo.

viene uno con un cane.

siamo in cortile. mi giro.

arriva uno.

ce ne andiamo.

siamo in stanza. Mi giro.

arriva uno.

è in cortile. andiamo via.

dormi in stanza. arriva uno.

mi giro.

Dormo. arriva uno in macchina.

mi giro.

siamo in stanza.

accendo in stanza. dormo.

siamo in casa.

arriva uno. mi giro.

siamo in casa. dormo.

accendo in stanza.

arriva uno in macchina. mi giro.

arriva uno in macchina. mi giro.

siamo a letto. dormo.

accendo. ce ne andiamo.

vado in macchina.

accendo – ce ne andiamo?

vado in macchina.

viene uno con un cane.

siamo in strada.

viene uno in macchina.

siamo in un locale.

ce ne andiamo. viene uno in auto.

andiamo in camera. io dormo.

andiamo in un posto.

ce ne andiamo.

siamo in camera. io dormo.

sera.

andiamo in una via.

due siedono.

io sono a una colonna. è buio.

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Claudo Salvi (Milano, 1976). Pubblicazioni: Album (Arcipelago itaca, 2016), sequenze (Anterem edizioni, 2022). Altre pubblicazioni in: nazione indiana, gamm.org, vibrisse.wordpress.com, leparoleelecose.it, argonline.it, il cucchiaionell’orecchio.it, niedergasse.it, Le nature indivisibili, La foce e la sorgente.

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Claudio Salvi

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