IL VALORE DELLLE COSE NUDE. Jannis Ritsos

Il valore delle cose nude*

Quelli

Quelli che si nascondono dietro a quelli

quelli che hanno bruciato gli alberi

che hanno bruciato gli uccelli e i bambini

quelli che hanno bruciato l’acqua

fra un chicco di riso in fiore e una farfalla

Esattamente quelli che si nascondono dietro a quelli.

*

Tutt’e tre

Fece due passi indietro

per indicare il colpevole

l’altro infilò le mani in tasca

per non indicare il colpevole

il terzo chiuse gli ochi

per non vedere.

Li fucilarono.

*

Nel museo

S’infilò nell’armatura di ferro

all’angolo del Museo –

forse per combattere?

non nascondersi?

L’ora trascorsa.

Il guardiano agita le chiavi.

Chiude.

Le statue saranno almeno d’accordo?

*

Resistenza

Cool fremito delle palpebre

col dito mignolo dell’erba

col sienzio con la parola

col movimento con l’immobilità

Dietro il finestrino del treno

gli occhiali del miope

la sigaretta del guardiano notturno

il pezzo di carta sotto la porta

la scarpa la tosse il segnale

perfino la stella

quella stella accanto al comignolo

come riescono a vedere e camminare

in tante notti?

*

Sincerità

Ostinatamente

volontariamente

necessariamente

giacché vivi giacché viviamo

ora noi

domani gli altri.

Non mentire.

Giacché viviamo.

E l’albero sulla cancellata

la foglia la tazza il tagliacarte

la stretta di mano il sono

la poesia.

*

Così

Come altrimenti?

No il nero.

No.

I sette colori

gli otto

i nove

sul vetro della finestra

quando il mattino passano

i fiorai

i fruttivendoli

quando non vuoi morire

malgrado il mal di testa

e la mela

rotola sull’umido marciapiede addentata.

*

Li-ber-tà

Ridirai la stessa parola

nuda

quella

per la quale hai vissuto e sei morto

per la quale sei risorto

(quante volte?)

proprio per nulla.

Così tutta la notte

tutte le notti

sotto le pietre

sillaba a sillaba

come la fontana che gocciola

nel sonno dell’assetato

goccia a goccia

ancora e ancora

sotto le pietre

tutte le notti

contata sulle dita

semplicemente

come quando dici: ho fame

quando dici: ti amo

così semplicemente

respirando

davanti alla finestra

li–ber–tà

*I testi sono tratti da: Jannis Ritsos, Il valore delle cose nude, introduzione di S. Saglimbeni, traduzione di C. Sangiglio, Edizioni del Paniere, 1980.

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