
Ultimi appunti di Edmond de Goncourt (1870).
Sono rimasto orfano di te, Jules, ma continuo a dire noi quando, tutte le notti, annoto nel nostro Journal la boria di Flaubert, il vaniloquio di Zola, le ambizioni di Hugo, i manierismi di Baudelaire. Non sono impazzito di solitudine. Noi scriviamo insieme, dopo la tua morte. Con accresciuta lucidità e raddoppiato sarcasmo, narriamo le cronache visibili di questa ripugnante société littéraire. I nostri occhi sono sempre i nostri occhi e si scambiano sempre lo stesso cenno, lo stesso sorriso complice, dal medesimo angolo della stanza. E, quando casualmente dico io, lo dico ricordando i tuoi, e non i miei, sogni. Scriviamo insieme, benché tu sia morto. Scriviamo come se fossimo al Polo Nord, registrando argomenti insignificanti con la stessa agghiacciante esattezza.
Noi siamo ancora noi – inseparabili.
