I testi sono tratti da: Andrea Emo, Aforismi per vivere, Mimesis, Milano 2019.
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Quaderno 200
Alcuni corpi, come il legno, con la loro disintegrazione producono luce, calore – e cenere. Sembra quasi il simbolo e la direzione del destino. Tutta la luce, il calore, il valore dell’universo è forse l’effetto di una grande disintegrazione, una folle prodigalità, una corsa alla cenere. Anche la vita è luce e calore in quanto è un disintegrarsi.
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La lunga pace rende folli così come la lunga guerra rende saggi.
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Quaderno 233
Il paradiso e l’inferno, i due inenarrabili associati.
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La natura è per natura soprannaturale.
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Quaderno 255
L’amore è una morte in comune
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Una vita strettamente individuale è necessariamente un fallimento.
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Quaderno 376
I ricordi sono le Sirene nel mare del tempo, che invitano i naviganti di quel mare a perdersi in loro, a dimenticare il futuro. Anche i sogni sono le Sirene nel mare dell’inconscio.
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La distanza è sempre melodica. Le campane che cantano melodiosamente nella bruma, e invitano gli uomini a credere. A che dobbiamo credere? Dobbiamo credere proprio al verbo credere.
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Chi non sa disegnare i suoi limiti, i suoi confini, deve accontentarsi dell’infinito.
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Quaderno 394
Quanto più l’amico delle Muse sente di essere libero e potente, cioè ispirato, tanto più egli sente di scrivere, comporre, inventare sotto dettatura: la sua libertà è questa costrizione.
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Noi siamo come una candela che si distrugge per illuminare. Non può essere luce se non è autodistruzione, se non si consuma fino alle tenebre. Non vi è conoscenza senza una fede e non vi è una fede che non sia conoscenza. Vi è una conoscenza pura? La luce della conoscenza è il più grande dei misteri, forse il più assurdo dei misteri.
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L’infinito muore, l’infinito dorme, l’infinito sogna, l’infinito risorge?
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Andrea Emo (1901–1983), filosofo appartato e inattuale, discendente di una nobile famiglia veneta, ha annotato le proprie riflessioni in decine di quaderni inediti che sono stati pubblicati postumi grazie all’interessamento di Massimo Cacciari e Giulio Giorelllo. Molti dei taccuini sono stati raccolti nel 2006 in Quaderni di metafisica 1927-1981.
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