*I testi sono tratti da: Maria Pia Quintavalla, Estranea (Canzone), prefazione di Andrea Zanzotto, nota di Marisa Bulgheroni, introduzione dell’autrice, puntoacapo edizioni, Pasturana, 2023.

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“….Si tratta infatti di un romanzo in versi, tutto fratture e crampi, ma in cui un ritmo esiste, ossessivamente, come nel simulacro della forma sestina, matrice e nutrice (inquietante)) di tutte le canzoni, delirio in cui appunto non si fanno che ripetere le stesse parole-rime, ma variandole di continuo. Ciò rende possibile lo sviluppo del racconto, anche se per movimenti interrotti, scintille, parvori, il suo generarsi generando visioni, sogni, tempi e spazi gli uni labirintizzati dentro gli altri. Eccoci quindi proiettati all’interno di un “futuropassato”, in contatto diretto con il flusso misterioso e intimo in cui biologico e psichico tentano di ritrovarsi, ancora rimbaldianamente, come vera vita. La scrittura fluisce, anche se ingorga in vortici di anacoluti, metonimie, rebus, allegorie, grazie alla forza di un ritmo che s’impone con la violenza di un essere vitale, come primordiale “musica” che tuttavia include tutti gli scrittori dell’oggi”.
(Da: Andrea Zanzotto, Per una poetica di Maria Pia Quintavalla, “Nuovi Argomenti”, 1994).
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Estranea (canzone) (1994-1997): Maria Quintavalla pubblica il poemetto per Manni editore nel 2000 e ora le edizioni puntoacapo lo ripropongono, con la nota di presentazione di Andrea Zanzotto, uno scritto di Marisa Bulgheroni e una introduzione dell’autrice. In cosa consiste la transe che domina il libro? In una litania sospesa, frantumata, ingorgata in vortici, dove mai il senso si risolve, dove il flusso del romanzo in versi sprofonda in tempi musicali diversi, che si incrociano e si sovrappongono. Mai il discorso si chiude con una frase esatta, sempre trabocca dalla pagina, poi riprende a risuonare, come una “Valse” raveliana di cui sentiamo il tema come fantasma, come estranea canzone. Quintavalla realizza la sua visione in una lingua plurale, frammentaria, emarginata, nebulosa, che affiora dal foglio in frammenti di sequenze incespicate, maldestre, sonnambule, come un coro di sfasati lamenti, di balbettii primordiali. Il libro delinea un “respiro-forma” che fotografa l’affanno di voci escluse e sommerse di cui balena l’eco come un mite delirio, tra lingua viva e sonno della parola. (M.E.)
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Nei pomeriggi stabili di sole
ecco che la pianura senza più
nebbia rischiarata o da visioni
sai portavano a dire: non rifarlo, non tradire
lascia sempre le fole, le stelle
(le novellette), le invenzioni,
frottole serie per lo più.
*
(ma) navigava sicura, di già
attenta a non disturbare
le canzoni. Quali tenzoni
cadenzate, cantasse il mondo
era poca cosa era dove
scannarsi per un piede giovane,
scatenato (o maldestro).
*
…
ecco che la sua testa riposava (e muta)
di fatti e suoni perché nel fondo
sola e accucciata
nella culla delle sue gambe
andare contro e verso
a voce dispiegata, oggi
essa pensava non potere
(non dovere) (più cantare)
*
che cosa il mondo cadenzato fosse,
intatti teneri fotoni errori,
dette e malnutrite di cantare
esangui povere (canzoni);
intanto il gusto del
più forte affanno a dire,
chiedere giurare e giochi, grida
scure, più niente
al mondo denegato, lo spopolatore
intatto.
*
In fondo alfine giunto fosse
un mite mare (dal centro)
e dall’incedere
(mare) la forma al centro sola
zolla che al forte e più terreno dire,
intanto intente giovani
in puntello,
sedute in braccio e forti
strette e avvinghiate, (ripetere)
la storia che lei gustando dentro
al cuore, muta intesa
stringere rifacere (canzoni)
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Maria Pia Quintavalla nasce Parma e vive a Milano. I suoi libri: Cantare semplice (Tam Tam, 1984), Lettere giovani (Campanotto, 1990), Il Cantare (ivi, 1991), Le Moradas, (Empiria 1996), Estranea (canzone) (Manni 2000, introduzione di A. Zanzotto, ripubblicata in Puntoacapo, 2023) Corpus solum (Archivi del ‘900, 2002), Album feriale (Archinto 2005), Selected Poems (Gradiva, N.Y, 2008), China (Effigie 2010), I Compianti (ivi, 2013/2015); Vitae (La Vita felice 2017). Quinta vez (Stama 2009, 2018).

Maria Pia Quintavalla