NON MI SPIEGO. Ennio Moltedo

a cura di Giorgio Mobili

Fotogramma da Solaris

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Tradurre Ennio Moltedo in italiano non è difficile: per la scelta della prosa lirica, che elimina il dilemma di come rendere il verso; per la solarità ruvida già molto italiana, anzi ligure, che si respira nell’originale. Ma forse, in modo più rilevante, perché la poesia di Ennio Moltedo mobilita paradigmi universali che bucano, per trascenderlo, lo schermo opaco tra due lingue diverse. Come per Kant, che poco si mosse da Königsberg, anche per Moltedo l’inflessibile, autoimposto provincialismo biografico è funzione della sua universalità, la sua Valparaíso sineddoche dell’esperienza umana su questa terra. Per me la lettura di Ennio evoca non altri poeti, bensì certi pittori di indole metafisica. Il suo occhio è quello psicanalitico e secco di Böcklin e De Chirico, e il suo mare non è affatto naturalistico bensí stilizzato, modernista, chiara metafora dell’unheimlich. La sua onnipresente lìnea azul ricorda, assai più di qualsiasi mare, la materia cosmica di Solaris: è il latte primordiale da cui emerge la creazione. E il compito più urgente di Moltedo è forse proprio quello di svelare le meccaniche segrete dell’io poetante: incombenza etica di somma importanza, questione di vita o di morte.

G.M. Fresno, California

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ÓPTICA

Todo va montado en este par de anteojos, viejo parabrisa polar, ampliador justo y misterioso: allá vienen, anchas alas sobre el mar, escondidos entre dobleces, con cañones —nadie sabe lo cómo lo hacen—, los cincuenta y tres mil hombres de la flota del dragón.

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OTTICA

È tutto montato su questo paio di occhiali, vecchio parabrezza polare, ingranditore giusto e misterioso: ecco che arrivano, larghe ali sopra il mare, nascosti tra le pieghe, con cannoni —nessuno sa come fanno—, i cinquantatremila uomini della flotta del drago.

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MATE

Es difícil; empero, si la diagonal, armada blanca, pudiera desaparecer por un breve momento, y, sin verla, el caballo negro saltara por sobre las cabezas y tambores, desde mi asiento frente al tablero pediría no sólo el abandono de rey, sino también el de la reina de Inglaterra.

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SCACCO MATTO

È difficile; però, se la diagonale, armata bianca, potesse sparire per un breve momento, e, senza vederla, il cavallo nero saltasse al di sopra delle teste e dei tamburi, dal mio posto davanti alla scacchiera chiederei non solo l’abbandono del re, ma anche quello della regina d’Inghilterra.

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LA GÓNDOLA

Y la góndola sale de la ciudad, combada, envuelta en nubes de vapor. La cinta que la rodea describe los próximos paisajes. El volumen rueda ágil a pesar de su peso. Silba la hélice empotrada en su frente. La góndola deja atrás los espejos, se refleja en el arroyo, muerde el borde, grita, pasa el puente y penetra en el campo, en el sector de los molinos, del viento libre, de los aviones.

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LA GONDOLA

E la gondola esce dalla città, curva, avvolta in nubi di vapore. Il nastro che la circonda descrive i prossimi paesaggi. Il volume ruota agile nonostante il suo peso. Fischia l’elica incassata sul davanti. La gondola lascia indietro gli specchi, si riflette nel ruscello, morde la sponda, grida, passa il ponte e penetra nella campagna, nel settore dei mulini, del vento libero, degli aerei.

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SILENCIOLEDAD

Te amo, silencioledad, como el indio al lago replete de peces. Aguardo hasta que las finas sombras se cubren de círculos y tamaños. El desborde de escamas se desprende sin ruido. Aparece tu cintillo respirando. ¡Qué bellos ojos tienes sin poder cerrarlos! ¡Qué bien dirigido, no sé a dónde, de tanto movimiento sin barcas! Saltas, reposas fuera del agua que te acompaña uniéndose. Recuestas el cuerpo, trémula. Agitas tus leves plumas y no se te puede escuchar.

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SILENZIOLITUDINE

Ti amo silenziolitudine, come l’indiano il lago colmo di pesci. Attendo finché le ombre sottili si coprono di cerchi e volumi. Il tracimare di squame si svolge senza rumore. Appare il tuo nastrino respirando. Che begli occhi hai, e non puoi chiuderli! Così ben diretto, non so dove, tanto movimento senza barche! Salti, riposi fuori dall’acqua che ti accompagna unendosi. Reclini il corpo, tremante. Agiti le tue piume leggere e non ti si può sentire.

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EL VOLANTÍN

Se meció en el cielo mucho antes. Enfrentó al viento con sus colores. El sol lo hacía más transparente. Lo perseguía la cola. El hilo, hoy innecesario, transmitía señales a las manos; traducía la presión de los bloques invisibles. Hablaba a impulsos. Era el más fuerte porque la diferencia era enorme; porque su confección sólo obedecía a las condiciones de la altura: varillas, hilo, papeles, bastaban para prolongar la mañana, para dejarnos el día entero bajo su cuadrado, bajo el triángulo, siguiendo su marcha imposible por el cielo, por el único camino, luciendo brillante a veces, sombrío, temblando para asustarnos, dejando caer nuevas palabras, figuras para demostrar cómo se puede hacer volar una hoja, cómo es posible decorar todo el espacio, en forma simple: con una gota.

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L’AQUILONE

Si cullò nel cielo molto prima. Affrontò il vento con i suoi colori. Il sole lo rendeva più trasparente. La coda lo inseguiva. Il filo, oggi superfluo, trasmetteva segnali alle mani; traduceva la pressione dei blocchi invisibili. Parlava a impulsi. Era il più forte perché la differenza era enorme; perché la sua confezione obbediva solo alle condizioni dell’altezza: le stecche, il filo, le carte, bastavano a prolungare il mattino, a lasciarci il giorno intero sotto il suo quadrato, sotto il triangolo, seguendo la sua marcia impossibile lungo il cielo, per l’unica via, mostrandosi brillante a volte, cupo, tremando per spaventarci, lasciando cadere nuove parole, figure per dimostrare come si può far volare un foglio, come è possibile decorare tutto lo spazio, in maniera semplice: con una goccia.

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MUERTO

Muchos han cooperado en forma anónima. Apagaron la luz, desprendieron nombres y pintaron la escala del color de los humos de invierno. Cada vez que me asomaba, que intentaba contemplar el cielo, o cuando iba a la cocina, y sonaba el teléfono, o debía abrir al cartero, al viento; cualquier distracción mía les bastaba para entrar a moverme los dibujos y arrancarme una hoja del cuaderno; una hoja blanca del cuaderno.

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MORTO

Molti hanno cooperato in modo anonimo. Spensero la luce, staccarono nomi e dipinsero la scala del colore dei fumi d’inverno. Ogni volta che mi affacciavo, che cercavo di contemplare il cielo, o quando andavo in cucina, e suonava il telefono, o dovevo aprire al postino, al vento; qualunque mia distrazione gli bastava per entrare a spostarmi i disegni e strapparmi un foglio dal quaderno; un foglio bianco dal quaderno.

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NO ME EXPLICO

Algunos distintos se producen sin saber cómo. En esto las ventanas, al parecer, ejercen su influencia. Los papeles floreados, en especial, a la hora del desayuno. Las jaulas con canarios. Los tíos y las tías. El andar mirando el techo y estar propenso a las corrientes de aire. El haber estudiado interno —dicen— es un signo difícil de superar. Todo ello ejerce una suerte de embobamiento, un estado febril que si bien no le quita al joven el apetito, no puede tampoco conducirlo a nada bueno. Estas formas y maneras se producen y desarrollan lentamente, sin saber cómo. Se empieza por un temor vago a las grandes olas. Por efectuar ridículos ejercicios: adivinar cuantas tablas cubren el techo o el piso. La característica principal consiste en una gran desconfianza por todo lo absoluto. Los libros científicos se hojean con asco. El idioma nos resulta una lengua extraña. Los números, símbolos preconcebidos para aherrojarnos al fin. Entonces damos los primeros pasos lentos. A través de los pasillos. Vamos buscando la salida, la luz, el traje apropiado. ¡Adiós a la mano! A estas alturas podemos asegurar que nuestro nombre se repite por altavoces estratégicamente colocados: en el patio, en la iglesia, en la noche. Son cintas grabadas por muertos. Al parecer, con estos zapatos, con estas ideas, no podremos continuar el viaje. ¿No lo hemos constatado así frente al mapa durante la clase de geografía? ¿No hemos comprobado el movimiento y la fetidez de los bosques y lagos en miniatura? En realidad, querido amigo, no me explico cómo hemos llegado a esta situación.

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NON MI SPIEGO

Alcuni distinguo si producono senza sapere come. In questo le finestre, sembra, esercitano la loro influenza. Le carte a fiori, in particolare, all’ora di colazione. Le gabbie con canarini. Gli zii e le zie. Camminare guardando il soffitto, suscettibili alle correnti d’aria. Aver studiato in collegio —dicono— è una distinzione difficile da superare. Tutto ciò esercita una sorta di sbalordimento, uno stato febbrile che benché non tolga l’appetito al giovane, non può comunque condurlo a niente di buono. Queste forme e maniere si producono e si sviluppano lentamente, senza sapere come. Si comincia con un timore vago delle grandi onde. Effettuando ridicoli esercizi: indovinare quante tavole coprono il soffitto o il pavimento. La caratteristica principale consiste in una grande sfiducia in ogni cosa assoluta. I libri scientifici si sfogliano con disgusto. La lingua si rivela un idioma strano. I numeri, simboli preconcetti per incatenarci alla fine. Allora facciamo i primi passi lenti. Attraverso i corridoi. Cercando l’uscita, la luce, il vestito appropriato. Addio alla mano! A questo punto possiamo garantire che il nostro nome si ripete grazie ad altoparlanti strategicamente disposti: nel cortile, nella chiesa, nella notte. Sono nastri incisi dai morti. Evidentemente, con queste scarpe, con queste idee, non potremo continuare il viaggio. Non lo abbiamo constatato proprio di fronte alla cartina durante la lezione di geografia? Non abbiamo dimostrato il movimento e il fetore dei boschi e dei laghi in miniatura? In realtà, caro amico, non mi spiego come siamo giunti a questa situazione.

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MARIPOSA

Esta mariposa está loca. Sentada, pierna arriba, se contempla en el espejo. Se coloca largas pestañas. Luego va de un lado a otro, indecisa. Elige entre un surtido de alas de colores. Pasa un brazo, después del otro. Suspira. Apura el paso, corre y se lanza por la ventana.

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FARFALLA

Questa farfalla è pazza. Seduta, a gambe insù, si contempla allo specchio. Si applica lunghe ciglia. Poi va da un lato all’altro, indecisa. Sceglie da un assortimento di ali colorate. Introduce un braccio, poi l’altro. Sospira. Affretta il passo, corre e si lancia dalla finestra.

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MILAGRO

A Carlos León Y después de las lluvias un milagro campeó sobre la tierra. El equipamiento —animales, flores, tornillos—, tradicionalmente instalado en la franja junto al mar, amaneció al lado derecho; aquello que lucía arriba —signos, pájaros, esperanzas—, quedó abajo. Los personajes de altura, enanos. Y todos los pequeños flotando por el cielo.

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MIRACOLO

E dopo le piogge un grande miracolo campeggiò sulla terra. L’equipaggiamento —animali, fiori, viti— tradizionalmente installato sulla frangia a ridosso del mare, spuntò sul lato destro; e ciò che brillava in alto —segni, uccelli, speranze— si ritrovò in basso. I personaggi elevati, nani. E tutti i piccoletti a svolazzare per il cielo.

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SOBRE EL MAR

Sobre el mar inmóvil, anclados, vi flotar la formación de pelícanos. Sobrepuestos en el paño azul, tallados en madera, quietas las cabezas, pensativos, ocupaban cuadras de la costa. A pocos pasos, más arriba, el tráfico y el ruido de vehículos y el tren corriendo junto a la playa. Y tú y yo viajando y leyendo este inmundo periódico de hoy, Valparaíso, 21 de abril de 1981.

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SOPRA IL MARE

Sopra il mare immobile, ancorati, ho visto galleggiare la formazione di pellicani. Sovrapposti al panno blu, intagliati nel legno, le teste calme, pensose, occupano miglia di costa. A pochi passi, più su, il traffico e il rumore di veicoli e il treno che corre a ridosso della spiaggia. E tu ed io che viaggiamo e leggiamo questo immondo giornale di oggi, Valparaiso, 21 aprile 1981.

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SI QUIERES VOLAR

Si quieres volar hazlo esta noche. Mientras eres joven. Si revisas la historia —grande o pequeña— comprobarás que siempre ha sucedido así en todo inicio de aventura. En cambio, el vuelo será peligroso si dejas pasar el tiempo. Es difícil saltar limpiamente a través de la ventana. Esto debido a la falta de agilidad y decisión; debido a falta de confianza en el manejo de los sueños. Es lamentable constatar cómo algunos tratan de intentarlo con aleteos grotescos. Deberían enjaularlos con capa y todo. Si quieres volar para saber de ti, para conocer la verdad y que nada se te esconda, vete; parte esta noche, solo, lejos y no vuelvas jamás para no llorar de pena.

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SE VUOI VOLARE

Se vuoi volare fallo stanotte. Mentre sei giovane. Se ripassi la storia — grande o piccola, avrai la prova che così è sempre stato all’inizio di ogni avventura. Invece, il volo sarà pericoloso se lasci passare il tempo. È difficile saltare abilmente attraverso la finestra. Questo è dovuto a mancanza di agilità e decisione; è dovuto a mancanza di convinzione nella gestione dei sogni. È deplorevole constatare come certi ci provino con svolazzi grotteschi. Dovrebbero ingabbiarli con mantello e tutto. Se vuoi volare per sapere di te, per conoscere la verità, e che nulla ti si nasconda, vai; parti stanotte, solo, lontano, e non tornare mai più per non piangere di dolore.

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DESDE OTRO MUNDO

Desde otro mundo, desde la altura del cerro. Desde la estrella. Tras la hilera de casas o de naves, donde el viento tensa los alambres, donde no puede verse el mismo programa; silenciosa, como pasos sobre el aire, sobre alfombras de pieza en pieza, allí vives; entre sombras, entre la luz de tu sombra te recortas como habitante nuevo. Puedo hablar contigo y encaminarme hacia la luz que se recoge estupefacta cuando avanzo, cuando avanzo hacia tu encuentro, absolutamente seguro, como si existieras.

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DA UN ALTRO MONDO

Da un altro mondo, dall’altezza del colle. Dalla stella. Dopo la fila di case o di navi, dove il vento tende i fili di ferro, dove non si può vedere lo stesso programma; silenziosa, come passi sull’aria, su tappeti di stanza in stanza, è lì che vivi; tra ombre, tra la luce della tua ombra ti ritagli come abitante nuovo. Posso parlare con te e incamminarmi verso la luce che si raccoglie stupefatta quando avanzo, quando avanzo verso di te, assolutamente sicuro, come se tu esistessi.

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Ennio Moltedo, poeta cileno (Viña de Mar, 1931-2012). I suoi libri di poesia: Cuidadores (1959); Nunca (1962); Concreto azul (1967); Mi tiempo (1980); Playa de invierno (1985); Dìa a dìa (1990); Regreso al mar (1994); La noche (1999); Obra poetica (2006); Emporio Noziglia (2010); Las cosas nuevas (2011).

Ennio Moltedo

Immagine di Giovanni Castiglia

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