I testi sono tratti da: Alfonso Guida, Khnopff, a cura di Barbara Gortan, Casa del Libro, Taranto, 2023.

Knoppfh è un’aria della vita. A vent’anni vidi il suo dipinto Il silenzio e sentii che quell’immagine non mi avrebbe più lasciato. A distanza di trent’anni ho omaggiato il pittore simbolista belga soffiandone le atmosfere in questa plaquette di 20 componimenti, data a Barbara per affetto dopo un lungo corteggiamento. È così che scrivo ora. Tutto non può che essere cosi (A.G.)
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Resta qui, accanto al tornio del vasaio,
conduci questo sciame
di atomi verso il presagio terrestre,
di ogni sfioritura, sfronda il principio
reale di queste ombre, il mare vuoto
di ogni istante e dii ogni ferita emersa
dalla luce fredda del nostro errare.
Senti, ogni passo è caduta e stazione,
sangue e siccità, mappa e disperazione.
La terra è pietra levigata e ogni uomo
torna seguendo il filo che traspare
dal passato e dalle orme cancellate.
Resta accanto alla pipa del vetraio,
conduci questo grido fitto di ossidi
verso gli anni rimasti, nell’esametro
di latta che una cornacchia, al mattino,
spezza e sporge tra due tetti, migrando.
*
Blister
Mesi in corsa per dire
lo sbaglio di una cura,
tregue, preparativi
i guerre, fogli
di aforismi, responsi
non decifrati. Il canto
nasceva dal giardino
spogliato e sparso
di aghi e foglie i cui nervi
parevano bachi da seta morti
di giallume. Anni
di porte murate e chiavi smarrite,
pietrisco di muri d’ala e pietrame
di muri di controripa. Una casa
di ferro che l’estate riscaldava
fino all’ustione e l’inverno gelava
fino al ghiacciaio, all’assideramento.
Mesi in corsa per dire
l’uncino ostinato, l’unghia incarnita,
ma lo sguardo vagava,
come un fuso, nel vuoto, si screziava
di bianco e nero, luce e buio, un corpo
di sale, il moto oscillatorio interno
di un barometro, di un ossario esposto.
*
Il silenzio
Le labbra calme,
Le labbra addormentate,
l’indice che sigilla.
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Fernand Khnopff, Ricordo della Fiandra

Fernad Khnopff, Chiudo la porta a me stessa