
Nicolas De Staël, Paysage, 1952
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..che la luce stessa era compromessa, che la vera parola restava da creare
Jöe Bousquet
Salire per le scale buie non è stata impresa facile
stella bizzarra sotto coperte da casermaggio
sbucare sulle alture del Sinai, fa freddo lassù
i gradini vanno scolpiti nella roccia
Disvelamento dispone a circondarci
Si turbano in punta le grida, il giubilo
brevi ricadute d’arco a campana
Nulla resiste a memoria fioritura
e non c’è zampillo di fosforo
che bruci nei crateri degli occhi
La guida, del resto, ci aveva avvertiti
“Non troverete traccia di Dio in cima
la nuvola sillabica… tenetevi stretti zaini e contanti
gli orologi da polso, i telefoni
in questi luoghi ruberie colpiscono
pari a improvvisi turbini di vento,
vi mulìna addosso il dito del diavolo!”
Brancolare non è stata impresa facile
La voce del beduino nel vento assottiglia
solo a tratti fa sperare, e il terrore
più leggero svanisca il corpo
se privo di pena
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Sogno di Tiberiade, sponda occidentale
Pellicola di superficie non fai una piega
a sbarazzarti dei traversamenti
Vive cellule d’acqua. Spiegami
come assolvere il progetto, l’Uomo
in paesaggio su timbriche d’acqua
Noi non sappiamo di che morte il lamento
Noi nel giro degli affanni, ma non
del tutto estraneo l’Altrove ci spia
La gita al lago distesa in tovagliette
quadre e uova sode, i fiori drogati
di sfinente mareggiata solare, è vinta
da luce che sulla marina spancia al fine
giunta al fine in ardenza assoluta
bianca
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Erano soliti radunarsi un’ora prima dell’alba
Attesa e sprofondìo di rimandi vira
Lo sguardo spinto a oriente
fino al termine del vedere
o è il fantasma che riacquista il sorriso
dentrofuori i corpi ladri e cellulati
Plinio non ne dà cronaca, non sa
quanto radunarsi leggeri in tunica e vento
Plinio non sa intuire dell’inizio il pleroma
Solo nella vampa d’oro, su forre e
grotticelle, sopra braccia aperte del fiume
che sàssoli di polvere odora
di ogni cosa visibile di nuovo il
REINCANTO
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il grano insperato frana dal troppo
i cipressetti sullo sfondo sferzati
da un incendio, bianco

Antonio Pibiri