PLACES, AND ALL THE PLACES. Antonio Pibiri

Nicolas De Staël, Paysage, 1952

**

..che la luce stessa era compromessa, che la vera parola restava da creare

Jöe Bousquet

Salire per le scale buie non è stata impresa facile

stella bizzarra sotto coperte da casermaggio

sbucare sulle alture del Sinai, fa freddo lassù

i gradini vanno scolpiti nella roccia

Disvelamento dispone a circondarci

Si turbano in punta le grida, il giubilo

brevi ricadute d’arco a campana

Nulla resiste a memoria fioritura

e non c’è zampillo di fosforo

che bruci nei crateri degli occhi

La guida, del resto, ci aveva avvertiti

Non troverete traccia di Dio in cima

la nuvola sillabica… tenetevi stretti zaini e contanti

gli orologi da polso, i telefoni

in questi luoghi ruberie colpiscono

pari a improvvisi turbini di vento,

vi mulìna addosso il dito del diavolo!”

Brancolare non è stata impresa facile

La voce del beduino nel vento assottiglia

solo a tratti fa sperare, e il terrore

più leggero svanisca il corpo

se privo di pena

**

Sogno di Tiberiade, sponda occidentale

Pellicola di superficie non fai una piega

a sbarazzarti dei traversamenti

Vive cellule d’acqua. Spiegami

come assolvere il progetto, l’Uomo

in paesaggio su timbriche d’acqua

Noi non sappiamo di che morte il lamento

Noi nel giro degli affanni, ma non

del tutto estraneo l’Altrove ci spia

La gita al lago distesa in tovagliette

quadre e uova sode, i fiori drogati

di sfinente mareggiata solare, è vinta

da luce che sulla marina spancia al fine

giunta al fine in ardenza assoluta

bianca

**

Erano soliti radunarsi un’ora prima dell’alba

Attesa e sprofondìo di rimandi vira

Lo sguardo spinto a oriente

fino al termine del vedere

o è il fantasma che riacquista il sorriso

dentrofuori i corpi ladri e cellulati

Plinio non ne dà cronaca, non sa

quanto radunarsi leggeri in tunica e vento

Plinio non sa intuire dell’inizio il pleroma

Solo nella vampa d’oro, su forre e

grotticelle, sopra braccia aperte del fiume

che sàssoli di polvere odora

di ogni cosa visibile di nuovo il

REINCANTO

*

il grano insperato frana dal troppo

i cipressetti sullo sfondo sferzati

da un incendio, bianco

Antonio Pibiri

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