

“Frammento dal video-poema di Cristiana Panella e Caroline Boulord, “l’amore mendica e ripete (rosario del movimento curvo)”, 2020 (testo di Cristiana Panella)
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quando la trina è lordata,
tu sii compatta, e canta.
hanno strappato i fogli.
cancellare la memoria delle incisioni rupestri
le orme
hanno strappato i fogli.
rapito il busto nudo alla sua danza
e tutte le parole.
le addobberanno lontano da te, orfane vestite a festa
la brutta copia è un bene non destinato
e tutte le parole.
riscrivile, come un amanuense che verga il primo ruscello d’oro del suo alfabeto.
l’alfabeto è noto solo alla clausura,
diceva il poema portato via alla sua dimora.
hai scritto in piena facoltà di gioia, di odori tondi di novena
sii felice, donna benedetta da tua madre, sii felice.
la teoria dei vasi comunicanti passata alla mascella dell’algoritmo,
un Polifemo dissacrato che trita,
Penelope assunta tra le centraliniste dell’IA per battere il telaio delle coincidenze senza incanti, venticelli di menzogna con la minuterie
nessuna Assunzione.
disegna la veste di velluto rosso come una formula, nell’amore intoccabile con cui ti fu dato
intoccabile, dico.
hanno schernito il braccio materno scippando all’etere una burattina del pornosoft
si affidava a noi rimesso, in resistenza sull’uscio del dono
sotto la doccia. la spugna segnava la pelle che essudava il suo pianto
e noi accompagnavamo insufficienti dall’altra parte della soglia,
sillabe incerte per ammaestrare i saluti
altri depongono madri cieche in una tinozza
una Pietà femminista, il ritorno del debito di nascita
il dubbio alita dando la schiena.
il mercimonio dei fiori tuoi nel vuoto gioviale dello struscio,
la colatura del quasi uguale
si unge la grazia con l’assertività temperata nelle schermaglie dello Spritz,
l’ammiccamento raggrinzito negli scoli delle Ore piccole
si acciacca. si ridaccia.
si esiste sporcando.
la borreliosi 4.0 arriva sottovento sulle ali di Pegasus
niente diagnosi, niente malattia
(niente prova, niente reato,
si diceva nel ventesimo secolo)
il campo magnetico per i folli su ordinazione.
che si scrivano solo preghiere.