IL POETA DALLE MANI SPEZZATE. Rolando Mariano Andrade

(traduzione di Monica Liberatore)

**

**

I

Mi sono svegliato una notte

dopo vent’anni

e ho capito il dolore.

Le mie mani vuote

spezzate

da un colpo di martello

sul banco di lavoro.

Prima ho pianto,

seguito dal silenzio.

Che facevo io

con le mani così,

frantumate e poco altro?

Chi si era

accanito nel mio sogno?

Mai più

scriverò dei versi, mi dissi.

È finita.

La tua sorte alla fine

è quella di tanti uomini

abbatttuti

a metà del cammino.

Guardavo le mie mani

e tacevo.

Tacevo e guardavo.

Senza speranza,

ho ricordato il musicista

che aveva perso i suoi denti

e fuggì per rinascere.

Tremavo, il sangue

caldo sul tavolo.

E io

dove potevo andare?

Dove avrei guarito

queste dita

e questa gola?

II

Nei Mari del Sud,

ho sentito dire a Rimbaud

da Java.

Nei Mari del Sud,

Conrad sussurrò nell’Otago,

sepolto in Tasmania.

Sì, nei Mari del Sud!

gridò solitario Melville

in Nuku Hiva.

Questo, nei Mari del Sud!

gridarono Stevenson a Vailima

e London a Viti Levu.

III

Cessò il pianto.

Ho raccolto i miei resti,

mi alzai e me ne andai,

felice nell’oscurità.

Coloro che mi vedevano

sorridevano

e sussurravano:

“Lì va,

lasciatelo.

È il poeta

dalle mani spezzate”.

Buenos Aires, ottobre 2016

**

El poeta de las manos rotas

I

Desperté una noche

tras veinte años

y entendí el dolor.

Mis manos yacían

destrozadas

a golpe de martillo

sobre la mesa de trabajo.

Primero lloré,

siguió el silencio.

¿Qué hacía yo

con las manos así,

añicos y poco más?

¿Quién se había

ensañado en mi sueño?

Ya nunca más

crearé versos, me dije.

Se acabó.

Tu suerte al fin

es la de tantos hombres

abatidos

a mitad del camino.

Miraba mis manos

y callaba.

Callaba y miraba.

Desahuciado,

recordé al músico

que perdió sus dientes

y huyó para renacer.

Temblé, la sangre

caliente sobre la mesa.

¿Y yo,

adónde podría ir?

¿Adónde curaría

estos dedos

y esta garganta?

II

A los Mares del Sur,

escuché decir a Rimbaud

desde Java.

A los Mares del Sur,

susurró Conrad en el Otago,

enterrado en Tasmania.

¡Sí, a los Mares del Sur!,

gritó solitario Melville

en Nuku Hiva.

¡Eso, a los Mares del Sur!,

clamaron Stevenson en Vailima

y London en Viti Levu.

III

Cesó el llanto.

Recogí mis restos,

me levanté y partí,

feliz en la negrura.

Quienes me veían

sonreían

y murmuraban:

“Ahí va,

déjenlo solo.

Es el poeta

de las manos rotas”.

Buenos Aires, octubre de 2016

**

Rolando Mariano Andrade (Buenos Aires, 1973) è scrittore, poeta, traduttore e giornalista argentino. È autore di Los viajes de Rimbaud (1996), Poesía Beat (2017) e Canciones de los mares del Sur, la sua opera più recente, pubblicata nel 2018 per le edizioni Buenos Aires Poetry. Ha collaborato al libro 20 anni senza Cortázar (Rivista Caleta, Università di Cadice, 2004). Ha lavorato in Argentina, Francia, Stati Uniti. Sue poesie sono pubblicate nelle riviste “Buenos Aires Poetry” (Argentina), “Poesía” (Venezuela),  “Literariedad” (Colombia), e altre. 

Rolando Mariano Andrade

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...