

Marco Locci
**
Abbecedario antartico
di Antartide devi amare l’attacco
in anticipo – l’aria che non ha ricordi
e l’acqua che per poco non è un uomo –
l’orca è vera come un simbolo e dai suoi
denti sai localizzare le costellazioni
la neve ha sbriciolato il sole e la traccia
senza trattative con i vocaboli è angelica
anche uccidere qui è un gesto
esemplare come una pittura
dove la fame è un dio non si è soli –
tra le ombre l’aggressione santifica il debole
da una colonia di ghiacciai la balena
convocò una giungla – s’impara la dedica
e a trattare la luce come terra
per estrarre il regno dal gelo
gloria senza identità per il traditore
che indica l’astro nel male
e qualifica l’abbaglio nel bagliore
agli opposti del mondo dove l’angelo
fu sotterrato per rendere
innumerevole il lager degli iceberg
la violenza è candida – increata
«non un lamento ha vinto
il pudore delle nuvole a esigere i prati
per questo i creatori cadono
la pietra non resiste all’albero
che la spacca in un’epigrafe
ma la natura del freddo è stringere
quando credi in un dio che addenta»
è scritto nel diario antartico
**
Davide Brullo ha pubblicato, per Crocetti Editore, Annali (2004), L’era del ferro (2007), Gries 2019), Lince (2022). Ha tradotto i Salmi e le poesie di David Gascoyne. Ha scritto alcuni romanzi, tra cui Rinuncio, Pseudo-Paolo. Lettera di San Paolo Apostolo a San Pietro, Un alfabeto nella neve. Ha fondato il quotidiano culturale online “Pangea”; scrive su “il Giornale” e sul “Venerdì di Repubblica”. Ha fondato la casa editrice MAGOG e raccolto nelle edizioni GOG una serie di Stroncature, scritte negli anni, che raccontano “il peggio della letteratura italiana”. Ha curato diversi libri con diversi pseudonimi, di cui ha scordato l’identità. Abbecedario antartico è la poesia eponima del libro apparso, nel 2017, per Raffaelli editore.

Davide Brullo