MINUTARIO. Carlo Coccioli

*Il testo è tratto da: Carlo Coccioli, Piccolo Kharma. Diario in Texas, quasi un romanzo, Mondadori, Milano 1987.

**

**

Martedì 22 ottobre 1985, ore 8.12

Non è dato essere tre persone, tre menti, tre anime allo stesso tempo. Perché io sono ciò che scrivo. Ma scrivo in italiano e in spagnolo e in francese; dunque io sono uno: sono tre. E questo non è tollerabile, non lo si accetta. Più invecchio più sono cosciente che vivo nel’impossibile. Moltiplicato per tre, o diviso in tre, io non sono nessuno.

**

Venerdi 25 ottobre 1985, ore 16.13

Se questo diario minimo (illusorio?), dove al massimo si parla di vermi, dovesse essere pubblicato, e perché in fin dei conti lo scriverei se non per pubblicarlo?, mi piacerebbe che invece di diario lo si chiamasse “minutario”. La parola, che non esiste nel dizionario, esprime bene la mia idea. Minutario perché fatto di cose minute, minuscole; e minutario perché, come si vede, lacera il tempo in minuti.

**

Sabato 2 novembre, ore 23.58

L’italiano, con le sue licenze, con le sue disinvolture, è una lingua particolarmente impossibile. Io vorrei una lingua rigorosa, quasi perfettta, una lingua, perché non dirlo?, più vicina all’assoluto. Ma scrivo, la più relativa, la più infelice delle prose: approssimativa, tentennante. Vorrei una lingua matematica e che cosa ho?, questa miseria che scrivo!

**

Giovedì 7 novembre, ore 22.23

E che cos’è questo amore? Parlo di quello che ostinatamente mi lega a Oliver: lega un uomo vivo a un cane morto. Che cos’è questo amore? Un cane morto non è nulla. E tuttavia ecco questa corrente tenace e sotterranea di amore: e che a volte rompe la superficie del segreto ed esplode. Un cane: dieci o dodici chili di carne putrefatta. Nient’altro. Ma questo amore: questa insistenza di amore: questo grido… Non un corpo prezioso, non una luce d’intellgienza, non un principe: solo un cane. E tuttavia questo amore. Che cos’è? E cosa vuol dire? Perché è difficile immaginare che un significato questo amore non lo abbia! Che coa vuole dire, che messaggio mi porta? Viene da Dio, viene dalle Tenebre, viene dalla chimica della carne, viene da una mente pazza: da dove viene? Quante domande! Le domande eterne. Ma una realtà resta: amo Oliver con tutta la forza della mia carne e della mia anima, ed è una grande realtà. Da dove viene questo amore? Dove andrà questo amore? E, una volta ancora, cosa significa?

**

Jacopo della Quercia, Ildebranda Del Carretto (particolare)

Francisco Goya, El perro

**

Carlo Coccioli (Livorno 1920 – Città del Messico 2003). Vive in Italia e in Messico. Scrive i suoi libri in italiano, spagnolo e francese. Laureato in filologia camitico-semitica, esperto in letterature orientali, scrive opere sconcertanti, tra biografia e allucinazione, tra mito e leggenda, spesso in forma di zibaldone di ricordi e pensieri, inclassificabili in generi precisi, oggi dimenticate. In Italia viene pubblicato da Vallecchi e Mondadori. Tra I suoi libri: Il migliore e l’ultimo, 1946; La difficile speranza, 1948; La piccola valle di Dio, 1950; Il cielo e la terra, 1950; Fabrizio Lupo, 1954; L’immagine e le stagioni, 1955; La ville et le sang, 1956;  Journal, 1958; Le caillou blanc, 1959; Los fanáticos, teatro, 1959; Un suicide, 1961; Ambroise, 1961; Soleil, 1962; Omeyotl, diario messicano, 1964; L’erede di Montezuma, 1967; Le corde dell’arpa, Milano; 1970; Documento 127, Firenze; 1970; El esperado, teatro, 1973; Uomini in fuga, 1976; Davide, 1977;  Requiem per un cane, 1978; Le case del lago, 1981; La casa di Tacubaya, 1984; Uno e altri amori, 1986; Rapato a zero, 1987; Piccolo Karma, 1989; La sentencia del Ayatola, 1990;  Budda, 1995; Tutta la verità, 1998; San Benjamin Perro, 1998.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...