*I testi sono tratti da Minuto mantenimento, una suite costituita da 26 testi. Ne vengono qui pubblicati sette, la sequenza dal 15 al 21.

Graham Sutherland
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Hanno falsificato la parola d’ordine
manomesso i congegni di sicurezza.
Non riusciamo a intercettarli
come fossero soffocati
rigagnoli sotto le foglie,
fiori decapitati,
macchie di grasso sul pavimento.
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Un colpo,
un colpo secco alla schiena
forse porrebbe fine
a questa interminabile attesa.
Potremmo diventare
un granello di ghiaccio,
una piuma, un decilitro
di solvente dentro un secchio.
Potremmo rimanere
in questa sospensione senza difesa
evaporare alla rinfusa, farci
voce sottile, pulviscolo,
polvere da sparo.
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Un’inchiesta formale. L’ufficiale
inquirente. Un supplemento istruttorio.
La relazione finale.
Forse niente potrebbe fermare
quel picchiettio di martelletti
sul rullo dell’Olivetti Studio 44,
lo strappo del carrello a fine corsa,
l’idea di un nome che si spegne
sulla punta delle dita.
Si va avanti così.
Resterà sul registro dei verbali
una sequenza di sillabe
nella cruna di un sillabario.
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Fissava un punto sul muro.
Fosse diventato quel punto di calce
nessuno se ne sarebbe accorto.
Non avrebbero potuto neppure considerarlo
un disertore passato al nemico.
Un’altra recluta di un altro scaglione
l’avrebbe sostituito.
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Alla quarta vigilia, la più faticosa,
appoggiato il calcio a terra, il mento
vacillava sulla bocca del Garand.
La morgana degli occhi e della mente,
la custode di ogni ora notturna
che passa al setaccio i sogni e le attese
non era che un grumo di colore sul muro.
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Non siamo noi a spiare,
a redigere dal corpo di guardia
una relazione di servizio
di ogni sospetto, di ogni paura.
Forse qualcuno là fuori
da un avamposto lontano
– un pulviscolo luminoso
alle sbarre dell’inferriata,
il becco di una lama d’acciaio –
forse qualcuno là fuori
ci tiene rinchiusi e ci spia.
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È fuori dietro le palizzate,
oltre i reticolati in un ristagno
d’acqua, nella follia del vento. Spacca
l’intonaco, attraversa le inferriate,
si infila invisibile in ogni fessura,
scavalca cortine di filo spinato,
scivola sui ciuffi vischiosi
dell’erba vetriola, blocca l’acciaio
degli otturatori. Inutile
raddoppiare i turni di guardia
tentare di fermarlo
opporgli una difesa.

Graham Sutherland

Francesco Macciò