
Francis Bacon, Ritratto di Jacques Dupin

Francis Bacon, Ritratto di Jacques Dupin

Alberto Giacometti, Ritratto di Jacques Dupin
È necessario un collasso, una deriva sovrana.
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la pelle del fuori si capovolge e ci assorbe
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sangue sul muro per non vederlo affatto
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attigua ai lavori dei confini l’ilarità
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come la sua pelle raschiava il fondo infrangeva il senso
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come se l’intermittente deserto lo accecasse
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il corpo attraversato matura, il corpo applicato si eleva
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Noi siamo soli, e numerosi, laggiù, testimoniando una debolezza della lingua
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la distribuzione della domanda come un campo di fiori
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erriamo nel freddo di tanti soli
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la traversata che ci scandisce, la traiettoria che ci misura
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noi, la misura della traversata, la scansione della traiettoria
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Nascere dalla scomparsa di una traccia illegittima
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semplicemente il terrore di scrivere, malgrado l’inflessione della sera
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che sospende le ostilità per gioire
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così tesa che esplodo
(traduzione di M.E.)
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Il testo è tratto da: Jacques Dupin, Linee di rottura, l’Ephémère, 15, 1970.

Jacques Dupin