NEL FREDDO DI TANTI SOLI. Jacques Dupin

Francis Bacon, Ritratto di Jacques Dupin

Francis Bacon, Ritratto di Jacques Dupin

Alberto Giacometti, Ritratto di Jacques Dupin

È necessario un collasso, una deriva sovrana.

*

la pelle del fuori si capovolge e ci assorbe

*

sangue sul muro per non vederlo affatto

*

attigua ai lavori dei confini l’ilarità

*

come la sua pelle raschiava il fondo infrangeva il senso

*

come se l’intermittente deserto lo accecasse

*

il corpo attraversato matura, il corpo applicato si eleva

*

Noi siamo soli, e numerosi, laggiù, testimoniando una debolezza della lingua

*

la distribuzione della domanda come un campo di fiori

*

erriamo nel freddo di tanti soli

*

la traversata che ci scandisce, la traiettoria che ci misura

*

noi, la misura della traversata, la scansione della traiettoria

*

Nascere dalla scomparsa di una traccia illegittima

*

semplicemente il terrore di scrivere, malgrado l’inflessione della sera

*

che sospende le ostilità per gioire

*

così tesa che esplodo

(traduzione di M.E.)

**

Il testo è tratto da: Jacques Dupin, Linee di rottura, l’Ephémère, 15, 1970.

Jacques Dupin

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