RISPONDI IERI. Rossella Maiore Tamponi

I

Le parole non dette lavorano per anni ancora, forse

tieni il gomito vicino al mio, ieri,

sul davanzale del piano rialzato minuscoli

garofani sul tavolo in un bicchiere grande.

Non bisogna guardarsi troppo a lungo, bisogna

avere paura, evitare le pause i silenzi

perché i silenzi farebbero

ripetere i garofani per colmarne la stanza e noi

non siamo pronti. Non siamo pronti a restare

nei fiori orientali, a dormire insieme.

II

Il cielo è carico di frasi impronunciate, di mancate versioni

e di pazienza incongrua, di puntini,

di puntini, di puntini.

III

Ma che cosa succede, all’improvviso

ho sentito che cominciano a tornare le parole

a una a una, le cose

che non hai detto e i falsi accenti,

la punteggiatura sbagliata e gli angoli,

gli angoli dove hai posato gli occhi allora

invece di guardarmi.

IV

Non tornerà la gloria

delle risposte esatte

aperta come una foglia, piena di nervi,

verde e non glauca, precisa

al modo di un lampo senza pioggia

e se io so descriverla dev’essere perché

in un paesaggio l’ho vista, in un sogno,

l’ho annusata, mangiata. Che succede.

Le risposte imprecise si sparecchiano ancora

in cento anni.

V

Che cosa c’è dentro

le parole che offendi dentro

la reggia della tua sintassi, poteva essere

molto più facile se invece di dire e dire, tu

mi avessi appena sbirciato.

VI

E dev’esserci un luogo dove stanno

tutte le frasi mozze e le parole scentrate

ma dev’essere un’isola, un atollo,

abbastanza lontano dai destini

solo per non spaccarli.

VII

Ancora non sappiamo tutto ciò che abbiamo detto,

la capienza degli avvenimenti, la distanza

fra nodo e svolgimento, non sappiamo

tutto ciò che abbiamo detto,

restiamo nelle camere d’aria,

negli equivoci e nelle fenditure.

Abbiamo celebrato i riti, abbiamo schiuso gli incisi,

le infinite possibilità delle pause e delle omissioni;

le false cadute degli accenti ancora

sul terreno, a pochi passi dal segno,

dalle impronte.

VIII

a R.

Devi guardare sempre in alto dentro la città,

mi hai detto a voce alta fermamente

indicando le gronde dei palazzi liberty,

non so se poi ti riferivi più alla grazia

che il cielo stringe nello scorcio fra gli attici

o alle decorazioni appena restaurate.

Non potevi sapere

che l’avevo scritto in una delle mie lettere, anni fa,

a un amico invincibile, non potevi trovare

in mezzo alle macerie la fenditura migliore.

IX

Ogni giorno rinvio

di scrivere la lettera

che dovrei ricevere da te,

perché accade che il giorno

pretenda di spedirmi la sua

con altri volti, altri asterischi.

X

Io so di te,

mi sporgo sull’attesa

riparando lo sguardo dai fulgori

con la mano,

cercando il fuoco: un nitore

che non s’imprima solamente,

ma sveli.

(2011)

*

I testi sono tratti da “Punto – Almanacco della poesia italiana 5”, 2015, Puntoacapo Editore. Le immagini sono di Piet Mondrian

**

Notizia

Rossella Maiore Tamponi nasce a Tempio Pausania (OT), vive e lavora a Genova. Ha pubblicato Le camere attigue (“Il Foglio Clandestino Editore”, Sesto San Giovanni 2011 – Primo Premio ex equo Città di Piove di Sacco-Diego Valeri 2013), la plaquette Il cardine e l’apertura con l’artista Annalisa Pisoni Cimelli (Edizioni d’arte “Pulcinoelefante”, 2018), Il novantesimo grado (“Oèdipus”, 2020). Fra i riconoscimenti il I Premio al concorso nazionale di poesia inedita “Ossi di Seppia” nel 2011.Sue poesie sono presenti su diverse riviste tra cui “Arcipelago Itaca” (n. 5. 2011), “Punto – Almanacco della poesia italiana” (5-2015, Puntoacapo Editore), “Fili D’Aquilone”, “Il Foglio clandestino” (Anno XXIII, n. 84/85). Alcune traduzioni da Emily Dickinson sono apparse su “La foce e la sorgente” (n. 2 fasc. 2, 2018). Ha scritto per il teatro e per il cinema collaborando come autrice agli spettacoli “Asprotango” – diretto e interpretato da Daniela Tamponi – e “Snowflake” (ispirato al libro dell’artista Simone Sanna), e come co-sceneggiatrice al film “The man of trees” di Tore Manca (I Premio “London Eco Film Festival” Edizione 2019; I Premio “Cittadella GeofilmFestival” edizione 2020; I Premio Lazio Green Film Fest 2020).

Rossella Maiore Tamponi

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