
* Brunetto de Battè, MorfoUtopie, Timia edizioni, 2022. in “Eutopia. Collana internazionale di studi e progetti Utopici. Direttore Marcello Sèstito”
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Abitare la terra. Festa dell’Arca. Città ipogea. Città di mare. Isole dei ruderi o dell’abbandono. Isole delle memorie. Isolw dei frammenti di Eutopie. Stratificazioni e inabissamenti. Cime ricostruite. Case dedicate. Ricognizioni di passaggi.
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I visionari non pensano: osservano nell’aria le forme del loro pensiero.
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L’architetto che decide la sua vertigine costruisce anche il ponte che la trattiene.
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Ogni segno si plasma dentro uno schermo bianco, nell’Utopia della scacchiera.
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Inutile un mondo abitato da nemici o da servi.
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Le idee assolute: linciaggi futuri.
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La bellezza sfugge altrove, dove non la cerchi. Ti basti la sua scia.
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Si mente per difendere una verità che solo mentendo sei in grado di salvare.
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Chi è nel buio si modelli una luce che orienti i cammini degli altri.
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Vorremmo uscire da noi stessi, fuggire la ferita futura. Ma è impossibile. Ce la teniamo dentro, aperta. Parliamo con lei. Ci prendiamo cura del suo dolore con parole che non lo alleviano ma lo rischiarano, come certi lampi dentro una notte scurissima, quando il temporale è ancora imminente.
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Non una mente razionale, non dei progetti realizzabili, ma il sonno in cui sembriamo non esistere: a questa pausa si ispirano le scienze dell’uomo. Cancellare il reale con un mondo visto nel sonno e nei libri, senza che diminuisca il desiderio e il potere di sognare.
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Non è la porta, il segreto: quella è solo la tua porta.
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Laputa, isola volante: ma in quale, da quale e verso quale secolo?
(M.E.)





