
Santa Barbara
Santa Barbara è una fila di case
di uguale altezza, una accanto all’altra
senza piani sopra, solo cielo.
Una lenta sequenza di film muto
su crolli di masserie feudali, ovili, stalle
strati e strati, belati, storie, stemmi
fissati nella trama del pictor optimus
mossa appena da una nonna
che spinge l’altalena. Tu guardi
e non vedi più il senso di tanta strada
altrove, quanto è piccolo ciò che conta
e quanto poco conta il resto.
Nel silenzio della piazza e filari
di muri e uomini senza sorprese
integra resiste una parola estinta altrove.
**



Neve
Non viene, si ostina a non cadere
alzo piano la tendina
far durare lo spasimo
o speranza come la chiamate.
Ma cade la verità del luogo
lo sciamare vuoto, le ciance, il clima,
niente che somigli a questa disciplina.
*
Io sogno, sto sognando
ho messo l’anello più bello
un po’ per ricordare un po’ per essere felice.
Come fosse vivo il silenzio, anche qui
chiaro trasparente aria ghiaccia
un gennaio russo di armi arti fuoco
urla di futuri accesi, bagliori, battesimo
eternato. Lotte cammini infiorescenze
ostinato farsi di stagione,
schiudersi di fiore, ostinato darsi,
fa sera e fa mattino.
*
Nessuno muore, non sono mai morto
ripete la carcassa sull’asfalto di questi calendari,
ripete la carcassa sulla strada
che continuano a schiacciare.
Non sono mai morto.

