La croce versa (Effigie, 2022, collana Le ginestre)
Indice
La croce versa (o il tentativo di cambiare)
Sul crinale dell’occhio
Il lunedì quando sono chiusi i barbieri
Poesie morte
Il passo dell’infatuazione
Abiura
Poesie dal quotidiano
L’indipendenza del muschio
Le stanze del morbo
E vai di asfalto
Echi
L’autore ringrazia Paolo Cosci, Alfonso Guida e Antonio Moresco per la fiducia, e l’editore Giovanni Giovannetti per il coraggio editoriale.


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“sulla parete di calce la tua pelle si è fatta edera
ha varcato ogni buccia di intonaco
e scardinato l’asfalto bruciato
per portare i miei occhi ai tuoi fossili
fioriti tra rovi
(…)
è giunto l’autunno e le lenzuola ormai
ci prendono a gambe aperte
dentro la mansarda fuori dall’umido
qualcuno ha già bruciato i residui di vendemmia
e quell’odore è intriso nelle fibre
dei nostri corpi
che dall’ascensore al letto distruggono la terra
sbattendosi su muri appena imbiancati
tavoli e lavatrici
tubi di scarico di docce ingorde di noi a lavarci
stretti negli abbracci compulsivi
delle camicie di forza”
Leggendo un libro di versi possiamo intuire la direzione dell’opera anche da queste due brevi poesie tratte da sezioni diverse del libro: immagini reali, violente, esatte, lacerate, sessuali, trapelano da versi che sono variazioni belliche, combattimenti verbali, con oasi di quiete (“la poesia muore / in ogni verso / te”) e di riflessione (lì dove il poeta muore/ nell’ultimo verso// prima di un nuovo libro”). Le trafigge tutte un’aura surreale, crudele, vibrante di un’ironica follia. Castronuovo costruisce un libro compatto e tagliente, antilirico, felice della sua crepitante forza eversiva. Il poeta conosce le parole amorose potenti, pronunciate ai confini del dicibile (“ti ho guardata per tanto tempo/ come fa lo scolaro da dietro al muretto/ e al materializzarsi del tuo corpo/ non sentivo le catene strisciare/ sul pavimento della nausea/ restavo muto perché il verbo/ è superfluo dinanzi a te/ e nel frattempo mettevo/ le parole taciute/ in un bacio”). Carica di metafore, la parola si avvicina a zone di incantamento rapinoso e di nulla violento. (M.E.)

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Antologia
ho voglia di scriverti su un foglio
arricciato all’angolo come
il tuo naso di linoleum
lasciare il pennino appuntare
il neo accanto al sopracciglio
na firma pensata
per il tuo capolavoro
sempre se fossi il tuo uomo madre natura
o il folle fuggito al day hospital
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amica mia facciamo pace
il cuore è un posto troppo piccolo
per il dispiacere
è pieno di nodi e calcinacci saltati
per via dei proiettili vaganti delle illusioni
è una casa crepata un trauma una contusione
e tu avevi lo stucco giusto per riparare
la pasta buona per sfamare
e pochi lunedì per saziare
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il buio unisce sempre
gli oggetti spennellati nel campo unificato
l’amalgama di ombre coi propri crampi
i corpi sul materasso
le gambe a treccia e le lingue a nodo
è il luogo con l’ecosistema più vasto
di immagini suoni e colori
basta saperlo interpretare
mescolarlo ai tuoi capelli
occhi gambe e braccia
è cupo come il sapore delle labbra
che in questo secolo sa di morte
non dell’erba bagnata e della margherita
dietro l’orecchio
il buio è un’entità che non puoi descrivere
al massimo poetare
perché è lo stimolo al contatto
l’alcol che stronca l’imbarazzo
i sorrisi che non vogliono incontrarsi
la spinta che ci serve per toccarci
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mentre ti parlavo eri troppo impegnata a salpare
verso un altro oceano di ingranaggi rotti
inon ti ho baciata sulle colline
perché tutto muore sotto le gallerie
lo stesso posto in cui cerchi l’amore respingendolo
con l’imposizione cardiaca
mentre butti reti per lasciare che il caso si impigli
e poi muoia


Paolo Castronuovo è poeta, scrittore, editor. Tra prosa, poesia e volumi d’artista ha pubblicato undici libri. Ricordiamo la trilogia poetica composta da: Labiali (Pietre Vive, 2016), L’Insonnia dei Corpi (Controluna, 2018) e La Croce Versa (Effigie, 2022); il romanzo La Falla Oscura (Castelvecchi, 2018). Ha scritto la poesia più breve mai esistita poi pubblicata in tiratura limitata come libricino d’artista. Dirige la collana «Occhionudo» per la quale ha curato diversi volumi di poesia e testi sperimentali. Ha curato e tradotto H.P. Lovecraft nel volume Il Simbolo della Bestia (Joker, 2022).