a Piergiorgio Colombara

Per quanto non è dicibile strumenti muti, che risuonino senza essere uditi.
Specchiarsi nel corno di vetro, come se un messaggero potesse arrivare.
Aria come cera. Scala come oro. Patire i riflessi.
Sospesi in una fontana senza echi.
Cessano i gradini, muore il labirinto. Salire ora.
E dopo la battaglia? Lama fuggente. Guerriero sparito.
Al varco, nessuna sentinella. Gabbie trasparenti. Segrete.
Fuoco disegnato nel nero: oracolo di questo partire.
Vita assente all’inizio: reliquia. Assente adesso: orliquia.
Il brivido inizia quando la scala si sottrae alla tomba.
Chi, ammutolito, sente rinascere la voce dentro di sé.
Devi saper fare a meno di tutto – anche del tuo stesso silenzio.
La funesta fortuna di essere quasi invisibile.
Lo sciamano sente voci inudibili perché a lui parlano ancora.
(M.E.)





