DAMMI IL SONNO PERFETTO. Alina Rizzi

Dammi il sonno perfetto*

Agnello sacrificale

che togli i dubbi dal mondo

che infondi luce nei cretti

riconoscimi infedele

restituiscimi alle ombre

dammi il sonno perfetto.

*

Parlami Signore

Parlami Signore del nulla

potrei morire di questo silenzio

che invoco a tramutarmi in pietra

solidissima come un cuore

muto donato alla terra.

*

Gente che se ne va

Era un tempo distillato

dall’afasia e dalla penuria

già scandito dal ricordo

come una condanna

come un presagio

il rito sapiente della perdita

di sé, dell’amica, dell’uomo

figure inchiodate al racconto

che dentro il buio

ancora piene risuonavano.

**

Il lago curava i sintomi dell’estate.

Sopra i ciottoli abbandonava un corpo

che non desiderava portare in giro

nel silenzio interrotto da onde scure.

Mimetizzandosi nel sole

l’immobilità era finalmente ignorata,

fingersi morta non era irriguardoso.

Giovani anitre giravano attorno

come fosse di legno poi si tuffavano

planando via indifferenti.

Al lago l’orizzonte era spezzato

dalle montagne non era il mare

una cura definitiva.

**

Della cella non poteva dire

era incomprensibile

non c’erano chiavi.

Andava mimetizzando

ormai esperta giorni irreprensibili

senza la grazia dei sacrifici

la signora Bovary che produceva ancora

trent’anni dopo un grido

sigillato tra le pagine di sessantacinque

quaderni perfettamente allineati

in fondo sullo scaffale.

*I testi sono tratti da: Alina Rizzi, Gente che se ne va, Puntoacapo, 2020. Le figure dipinte sono opere recenti dell’autrice.

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